Calano le vendite del vino in Italia, ma l’export aumenta del 12%

Visitatori durante la cerimonia di inaugurazione del Vinataly Special Edition 2021 a Verona, Itala, 17 ottobre 2021.
Visitatori durante la cerimonia di inaugurazione del Vinataly Special Edition 2021 a Verona, Itala, 17 ottobre 2021. ANSA/EMANUELE PENNACCHIO

ROMA. – Inflazione e guerra in Ucraina iniziano a farsi sentire nel carrello della spesa. Nei primi 4 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, calano del 9,6% le vendite al dettaglio per i vini, per gli spiriti del 5% e del 4,3% per gli aceti. Tiene invece l’export che nei principali mercati di destinazione mette a segno una crescita nei tre settori, rispettivamente del 12%, del 45% e del 4,1%.

Sono i dati dell’Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma, presentato all’assemblea generale, che fotografano un periodo di grande incertezza. Nella vendita al dettaglio soffrono i vini a denominazione Dop e i generici, come anche gli aperitivi, mentre tra i distillati gli unici a crescere sono gin, tequila e vodka. Aumentano invece i consumi fuori casa, influenzati ancora, secondo l’Osservatorio, dall’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, anche se con valori ancora distanti da quelli del 2019.

E le prospettiva per i prossimi sei mesi non promettono molto, con il 91% dei consumatori pronto a cambiare le abitudini di acquisto, mentre il 53% ridurrà complessivamente pranzi e cene fuori casa. “Da mesi segnalavamo il peggioramento della situazione e oggi cominciamo a trarne le prime consegue”, ha detto la presidente di Federvini, Micaela Pallini, nell’indicare due questioni normative non più rimandabili: lo snellimento degli oneri burocratici e gli incentivi fiscali per migliorare la competitività delle aziende.

E dai lavori è arrivata la promessa del ministro per la P.A., Renato Brunetta, dell’arrivo entro l’autunno di un decreto legislativo per sistema di controlli programmati e concordati nelle aziende “un quadro non rivoluzionario ma civile, di rapporti con le istituzioni preposte”.

Sul fronte europeo unanime la richiesta della Federazione al Governo di tutelare le indicazioni geografiche, scottata dai casi Prosek e aceto balsamico sloveno, sul quale ha concordato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, nell’assicurare massimo sostegno alla filiera vitivinicola.

Tra gli altri settori in difficoltà per la situazione internazionale e in particolare per l’impennata dei costi dell’energia è il florovivaismo, pari al 6% della produzione agricola nazionale. Nel periodo marzo-aprile scendono fatturato fino a -4% ed export fino al 5%.

(di Sabina Licci/ANSA)

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