Tregua caldo record, danni maltempo sul Lago di Como

Vigili del fuoco al lavoro per contrastare i danni causati dal maltempo.
Vigili del fuoco al lavoro per contrastare i danni causati dal maltempo. (Ufficio stampa Vigili del Fuoco)

MILANO. – I vecchi del posto sostengono di “non avere mai visto in tanti anni una cosa simile”, il lago di Como trasformato in una colata di fango e pietre dal violento nubifragio che nella notte ha scaricato oltre 90 millimetri di pioggia, come quella caduta negli ultimi cinque mesi. Careno, Triangolo Lariano e Laglio, dove si trova la residenza italiana di George Clooney, la zona più colpita, la stessa costretta a fare i conti col maltempo già lo scorso luglio.

“L’anno scorso poteva essere una fatalità, ora no”, dicono i residenti, costretti dal nubifragio a imbracciare di nuovo la pala per liberare strade, cantine e garage da acqua e fango. Decine le persone evacuate dalle proprie abitazioni. Il caldo record di inizio giugno sta lasciando il posto alle correnti fresche del Nord, con i primi violenti temporali. Disagi anche nel Bresciano, dove in un’ora è caduta la pioggia di un mese, nel varesotto e nel lecchese si lavora ancora per sistemare i danni del nubifragio di domenica.

“E’ evidente che il clima sta cambiando e che bisogna intervenire”, sottolinea il governatore lombardo Attilio Fontana, secondo cui “sono tante le risorse messe a disposizione per trovare uno sviluppo sostenibile che riduca gli effetti di questa alterazione climatica”. Auspica l’adozione di “normative emergenziali più rapide ed efficaci” il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, che invoca “un piano Marshall nazionale per l’ambiente. Se non si usano in questa fase i fondi del Pnrr – puntualizza – mi domando quando…”.

La Regione ha attivato il pronto intervento. Non ci sono stati feriti, ma “i danni alle case, così come alle attività commerciali e alberghiere, sono ingenti”, sottolinea il primo cittadino. “La situazione, purtroppo, è la stessa vista lo scorso luglio”, quando 9mila metri cubi di pietre si riversarono sul paese dalla montagna. “In questo anno, grazie ai fondi di Regione Lombardia, abbiamo attivato tutte le procedure per intervenire con celerità; avremmo appaltato i lavori a inizio settembre, ma le emergenze sono più veloci degli interventi”, aggiunge Pozzi invocando l’adozione di “normative emergenziali più rapide ed efficaci” e di “un piano Marshall nazionale per l’ambiente”.

Chiuse in mattinata le statali 71 ex Regina e la 583 Lariana, per liberare cantine e garage dai detriti ci vorrà qualche giorno. “Avevamo appena finito di pulire e siamo punto e a capo – dicono alcuni residenti -: non so chi pagherà i danni”. “E’ una vergogna – sostiene una anziana, sorretta dalla nipote -: ogni volta arrivano a dirci che faranno di qui e di là, ma non si è visto nulla. Tante parole e pochi fatti”. “Non si può ripetere la stessa storia per ogni goccia d’acqua, ogni volta è la stessa storia”, rincara la dose una donna.

Lascia un commento