Consumi: quattro italiani su dieci li ridurranno a causa della guerra

Shopping in corso Buenos Aires all'apertura dei saldi, Milano
Una donna guarda la vitrina di un negozio in corso Buenos Aires, Milan ,.Archivio. Ansa/Matteo Corner

ROMA. – Quasi 4 italiani su 10 ridurranno i loro consumi a causa della guerra in Ucraina, mentre la quasi totalità (il 95%) è convinto che il conflitto porterà a delle ripercussioni sulla nostra economia. Rispetto a febbraio, però, cresce dal 42% al 48% la percentuale di chi crede che le conseguenze possano essere contenute, a fronte di chi paventa strascichi molto pesanti (il 47%). La preoccupazione è più alta tra i ceti popolari (52%).

È quanto emerge dal report “FragilItalia”, elaborato da Area studi Legacoop e Ipsos. Secondo il report, il 38% (in aumento di 6 punti) pensa che perderà parte del suo potere di acquisto, ma l’ansia sale soprattutto per l’aumento generalizzato dei prezzi (68%, 2 punti in più rispetto a febbraio), per l’esplosione dell’inflazione e per l’aumento dei prezzi di pasta, pane, farine (entrambe al 42%, con 6 punti in più).

Per quanto riguarda le forniture di gas, invece, la paura che possano essere ridotte scende di 17 punti rispetto a febbraio, attestandosi al 39%. “In un paese già affetto da un’enorme questione salariale – commenta Mauro Lusetti, presidente di Legacoop-, la fiammata del carovita erode i risparmi, amplia le diseguaglianze e semina inquietudine. Occorre salvaguardare il potere d’acquisto degli italiani. Servono misure tempestive per affrontare l’emergenza prezzi”.

Rispetto a inizio anno, i risultati del report “FragilItalia”, elaborato da Area studi Legacoop e Ipsos, mettono in luce la difficoltà nel pagare le rate di finanziamenti personali (in crescita di 10 punti, al 66%), l’affitto (in crescita di 12 punti, al 65%) e il mutuo (+ 9 punti, al 61%).

A soffrire di più è la fascia 18-30 anni, nella quale il 76% ha difficoltà a pagare l’affitto, ma anche i residenti nel Mezzogiorno e gli appartenenti al ceto popolare, dove l’85% dichiara di avere difficoltà a pagare le rate del mutuo e l’84% i canoni dell’affitto. Ma sono anche i consumi a risentire della situazione. L’81% dichiara di dover ridurre i consumi di gas ed energia elettrica (2 punti in più rispetto a inizio anno) e il 74% quello di benzina e gasolio (3 punti in più).

Anche l’abbigliamento, però, ha i suoi problemi: il 75% ha dovuto ridurre i consumi in questo settore (4 punti in più rispetto a inizio anno). Nello specifico, il 69% ha ridotto il consumo di scarpe (1 punto in più) e il 69% di cosmetici (2 punti in più). A tavola, invece, il 62% degli italiani ha ridotto i consumi di carne (1 punto in più) e di salumi (2 punti in più) e il 60% di pesce (1 punto in più).

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