L’inflazione continua a inquietare: prezzi di carburanti e bollette rimangono alle stelle

MADRID — Prezzi dei carburanti alle stelle, ritardi e altri ostacoli nelle forniture di materie prime e costi alti anche per le case. La spirale legata all’inflazione appare tutt’altro che esaurita. Interessa diversi settori e tipologie di aziende o consumatori. E sono ormai in diversi, in Spagna, a chiedersi se le misure già applicate dal governo per contrarrestare il problema — così come la proroga delle stesse promessa dal premier Pedro Sánchez — saranno sufficienti per ridurre il rischio di problemi seri anche in futuro.

Come risulta evidente dalle analisi economiche a riguardo, quello dell’inflazione è un problema internazionale, esistente da mesi e fortemente influenzato dalle incertezze legate alla pandemia prima e, soprattutto, agli sviluppi della guerra in Ucraina poi.

Nel Paese iberico, già a marzo il governo Sánchez ha messo in atto alcuni provvedimenti, pensati in particolare per tamponare emergenze come l’impennata dei prezzi di benzina o diesel o gli importi delle fatture energetiche: tra quelli di maggior risonanza, c’è ad esempio lo sconto da 20 centesimi al litro applicato sui carburanti in favore di tutti i consumatori.

Ma l’evoluzione della situazione nelle ultime settimane ha iniziato a generare nuove inquietudini. In Spagna, già una settimana fa l’Istituto Nazionale di Statistica metteva in luce un nuovo balzo dell’inflazione che non fa stare eccessivamente tranquilli: a maggio, infatti, l’indice dei prezzi al consumo registrato è stato dell’8,7% , superiore di 0,4 punti rispetto a quello di aprile.

Altri dati sono arrivati stamattina. L’organizzazione di consumatori FACUA ha messo in luce il fatto che la bolletta dell’elettricità di maggio è stata in media del 47% più alta rispetto a quella di un anno fa. Mentre la società specializzata in valutazione di beni immobili Tinsa ha reso noto che, rispetto a un anno fa, i prezzi delle case sono ora più alti dell’8,4%.

Qualche giorno fa, Sánchez ha aperto alla possibilità di prorogare le misure anti-inflazione già in vigore oltre i termini di scadenza attuali (30 giugno). “Continueremo a proteggere le nostre famiglie e le nostre aziende”: ha affermato il premier. “Il governo prorogherà il piano di risposta alla guerra” in Ucraina.

Sia tra economisti, sia tra gli avversari politici, tuttavia, più di uno teme che tale iniziativa non sarà sufficiente. “L’inflazione è fuori controllo e il governo non è in grado di fronteggiare il problema”, ha affermato la segretaria generale del Partito Popolare Cuca Gamarra, proponendo, come una delle alternative possibili, la riduzione di imposte, ad esempio IVA e IRPEF.

Ma anche da alleati di Sánchez arrivano richieste di “andare un passo oltre”. È il caso — riporta l’agenzia di stampa EFE — di Yolanda Díaz, che, per esempio propone di imporre una nuova tassa alle compagnie elettriche per farle “corresponsabili” della situazione.

Il Ministero dell’Economia, almeno per il momento, mantiene intatta la previsione secondo cui l’inflazione scenderà nei prossimi mesi. Un fattore decisivo, considera Madrid, sarà l’applicazione pratica del meccanismo autorizzato da Bruxelles per fissare un tetto al prezzo del gas e contenere, così, gli aumenti nelle bollette.

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