Mutui: cresce tasso fisso prima casa, aumento di 17mila euro

In media 3,3 anni stipendio per comprarla
Cartello per la vendita di un appartamento. (foto d'archivio)

ROMA. – Continua a ritmo sostenuto la crescita dei tassi fissi per i mutui riservati all’acquisto della prima casa. Lo calcola il Codacons, che ha svolto un’indagine per verificare come l’escalation dei tassi si ripercuota sulle tasche di chi oggi accende un finanziamento per acquistare un immobile. Quindi un mutuo ”medio” acceso oggi puo’ arrivare a costare 17.000 euro in più.

Rispetto a inizio anno l’Eurirs (o Irs, l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso), è passato dallo 0,53% del 3 gennaio all’1,75% del 31 maggio (Irs a 30 anni), dallo 0,57% all’1,86% l’Irs a 25 anni, e dallo 0,60% all’1,97% l’Irs a 20 anni. – analizza il Codacons – Un incremento che si riflette su chi oggi accende un mutuo per l’acquisto della prima casa: su un finanziamento da 100mila euro chiesto da un 35enne residente a Roma, e considerando solo la migliore offerta sul mercato, il Tan (Tasso annuo nominale) sale infatti dall’1,18% di gennaio al 2,04% di giugno per un mutuo a 20 anni, dall’1,22% al 2,16% per un mutuo a 25 anni e dall’1,25% al 2,25% per un mutuo a 30 anni.

Alla crescita del Tan corrispondono rate mensili più salate per gli utenti – avverte il Codacons – Chi oggi accende un mutuo a 20 anni paga quasi 40 euro in più al mese rispetto allo stesso mutuo aperto a gennaio, aumento che raggiunge i +50 euro in caso di finanziamento a 30 anni. Su base annua, un mutuo costa oggi fino a 588 euro in più rispetto a inizio anno.

Ma la crescita dei tassi fissi mostra tutto il suo peso quando si analizza il costo totale di un mutuo: solo per le maggiori rate e senza considerare le altre spese (perizie, spese di pratica, costi bancari, ecc.) un mutuo a 20 anni aperto oggi costa 9.555 euro in più rispetto allo stesso mutuo aperto a gennaio, +13.433 il mutuo a 25 anni e addirittura +17.640 quello a 30 anni, spiega il Codacons.

“Nonostante il rialzo dell’Eurirs, il tasso fisso rimane la scelta preferita da chi oggi accende un mutuo, anche per le troppe incognite sul futuro andamento dei mercati, dell’inflazione e dei beni energetici, oltre al perdurare della crisi in Ucraina – aggiunge il Codacons – Su tale scelta incidono anche gli sgravi fiscali e le agevolazioni previste dal Governo per gli under 36. In linea generale chi oggi accende un mutuo, anche in considerazione della lunga durata del finanziamento (in media tra i 20 e i 30 anni, per un importo attorno ai 150mila euro) preferisce le certezze offerte dal tasso fisso”.

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