Conte: “Non ci auguriamo altri governi d’unità nazionale”

Il presidente del Movimento 5 Stelle (M5s), Giuseppe Conte, durante un forum all'ANSA
Il presidente del Movimento 5 Stelle (M5s), Giuseppe Conte, durante un forum all'ANSA, Roma, 3 giugno 2022. ANSA / ETTORE FERRARI

ROMA. – Il Movimento Cinque stelle sostiene il governo “in modo costruttivo”, ma c’è un dato da tener ben presente: questa è una situazione d’emergenza. Nel forum con l’Ansa, il presidente dei Cinque stelle, Giuseppe Conte, ha tratteggiato uno scenario ben preciso.

“Non metto in dubbio che ci siano alcuni protagonisti della vita politica che sperano che ci sia confusione in modo che siano sempre al centro delle danze – ha detto – Noi non possiamo augurarci un governo di unità nazionale dopo le elezioni”.

Insomma, l’auspicio è che, a quel punto, la guida del Paese passi nelle mani di una coalizione, possibilmente quella progressista. E quindi, che non ci sia più bisogno di una maggioranza che vada da destra a sinistra e di un esecutivo d’impronta tecnica. Per l’ex premier l’attuale governo può avere il fiato per arrivare al 2023. Ma ha inviato alcuni messaggi.

Il primo sul 21 giugno, quando in Parlamento si parlerà dell’Ucraina dopo le comunicazioni di Mario Draghi sul consiglio europeo di fine mese e si voterà una risoluzione: “La nostra posizione è chiara – ha detto – ,l’Italia ha contribuito con tre forniture di armi, ora ci sembra che il nostro apporto sia più prezioso sul piano diplomatico”.

Poi sul decreto Aiuti: “chiediamo la riformulazione della norma” sul termovalorizzatore a Roma. “Ci dicano perché no alle nostre proposte – ha spiegato Conte – Noi non vogliamo far fibrillare il governo, ma ci sembra assurdo che si predichi la transizione ecologica e poi non si sia conseguenti”. Per il governo, da qua alla fine della legislatura l’ex premier ha in mente un’agenda di riforme.A partire dal salario minimo. “Bisogna intervenire subito – ha detto – il progetto di legge è al Senato. La legge si può approvare in poco tempo”.

Poi le pensioni: “La via primaria è agire sull’ampliamento della platea dei lavori usuranti”. Infine, sulla legge elettorale proporzionale. Nel caso in cui venisse approvata, anche la dinamica delle alleanze potrebbe cambiare. Per adesso, “con il Pd c’è un rapporto privilegiato”, ha detto Conte. Il M5s guarda a sinistra verso Articolo Uno, ma non al centro: “L’alleanza deve aprirsi alle forze sane del paese – ha spiegato il presidente Cinque stelle – non mi sembra che Renzi risponda a questi requisiti, è anche avviluppato in questioni affaristiche. In quanto a Calenda, dichiara costantemente che non vuole lavorare con i 5 stelle e così ci ha risolto il problema”.

Per stringere i bulloni col Pd, il candidato alle regionali di autunno in Sicilia potrebbe essere scelto con le primarie. Letta spinge molto. Conte sì e no. “Per noi sarebbe un esperimento nuovo – ha detto il leader del Movimento – ci stiamo lavorando. Per il Pd la novità sarebbero invece le primarie on line. Nessuno si deve avvantaggiare di queste regole”.

Intanto, ci sono le amministrative di giugno: “Il giorno dopo la tornata elettorale – ha annunciato Conte – ci saranno importanti novità, si completerà il processo di rilancio e ricostruzione” del Movimento. L’ ex pemier non è andato oltre, ma fra i parlamentari c’è chi ricorda un tassello mancante, quello della nomina dei referenti territoriali.

A giugno c’è un’altra data cerchiata, il 7, quando il tribunale di Napoli deciderà (di nuovo) su statuto e cariche del M5s. Vada come vada, “non avverto nessuna esigenza di cambiare simbolo”, ha assicurato. Però, fra i suoi c’è chi auspica che possa comparire il nome “Conte”.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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