CARACAS – Tutti i bambini que iniziano a giocare baseball sognano di arrivare in Major League Baseball: i più bravi in difesa sognano di imitare campioni come Omar Vizquel o Endy Chávez. Mentre quelli che hanno maggiore abilità con la mazza sognano di emulare stelle come Andrés Galarraga, Miguel Cabrera o Pablo Sandoval.
I campioncini lanciatori hanno come meta vincere una “tripla corona” o lanciare un “perfect game”. Per un pitcher lanciare un gioco perfetto significa coprirsi di gloria durante i 9 inning, questa gesta lo fa entrare negli almanacchi dello sport dei diamanti. Dopo una prestazione simile tifosi, giornalisti ed addirittura persone che non seguono lo sport lo etichetterebbero come “l’uomo del gioco perfetto!”. Per i lanciatori é come mettere un mattoncino nella nicchia degli immortali di Cooperstown, il museo della “pelota” a stelle e strisce.
Il 2 giugno 2010 il venezuelano Armando Galarraga, che in quel momento difendeva la maglia dei Detroit Tigers, riuscì in questa impresa, ma al momento dell’out 27 un’errata decisione dell’arbitro del primo cuscinetto, Jim Jouyce, mandó in fumo tutto. Non bastarono le proteste di tutti per far cambiare la decisione, quello fu l’unico hit dei suoi avversari.
Dopo l’incontro, Joyce guardó le immagini e vide l’errore che aveva commesso. Quel 2 giugno 2010, Galarraga stava per diventare il primo venezuelano a lanciare un “perfect game”.
Nei 150 anni del baseball a stelle e strisce e più di 218.400 gare disputate solo 23 peloteros sono riusciti in questa impresa: il primo fu Lee Richmond (1880) e l’unico venezolano ad oggi é stato Félix Hernández con la maglia dei Seattle Mariners nel 2012.
Un giorno come oggi, ma nel 2017, il famoso arbitro Jim Joyce si ritirava. Sfortunatamente per lui, sarà sempre ricordato come “l’arbitro che ha tolto il gioco perfetto ad Armando Galarraga”.
(di Fiioravante De Simone / redazione Caracas)
