Spagna, in piazza i tassisti e gli impiegati delle poste

MADRID — Taxisti preoccupati dai cosiddetti servizi di “noleggio con conducente” (Ncc) e impiegati delle Poste indignati per lo “smantellamento” di questo servizio pubblico. È stata una mattinata di proteste quella vissuta oggi nel centro di Madrid: in entrambi i casi, a scendere in piazza sono stati lavoratori di due dei settori più direttamente interessati da cambi di modello indotti dall’avvento di nuove tecnologie.

Nel caso dei taxisti, il motivo principale della protesta è una nuova normativa regionale sul settore dei trasporti in discussione a Madrid: il settore denuncia che il progetto di legge, così come è redatto adesso, non garantisce “pari condizioni” rispetto agli Ncc (piattaforme come Uber e Cabify).

“Stanno facendo un vestito su misura per gli Ncc”, ha affermato uno dei taxisti scesi in piazza ai microfoni di Telemadrid.

Protesta dei lavoratori delle Poste

“(La protesta) non mi sembra giustificata”, ha affermato da parte sua l’assessore ai Trasporti, il popolare David Pérez. “Abbiamo sempre mantenuto aperto il dialogo con i taxisti”, ha affermato alla stessa televisione “le nostre proposte sono pensate per preparare il settore del taxi al futuro”.

Una protesta simile è andata in scena anche a Barcellona circa due settimane fa. In Catalogna, a far discutere è una norma in preparazione da parte della coalizione indipendentista al governo.

Pur con riferimenti specifici al proprio settore, anche lo sciopero nazionale di tre giorni dei lavoratori delle Poste — la cui manifestazione a Madrid è stata caratterizzata dal colpo d’occhio dovuto al colore giallo da loro scellto per farsi distinguere come collettivo — affronta questioni in un certo senso simili. Oltre alla “precarizzazione” degli impiegati, i sindacati denunciano il “deterioramento” e “l’abbandono” del servizio, alle prese per lo più con l’evoluzione delle necessità dei loro clienti.

Redazione Madrid

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