“Vola l’export italiano in Canada”

L'Ambasciatore d'Italia in Canada Andrea Ferrari. Foto Ambasciata d'Italia ad Ottawa.

WASHINGTON.  – Il made in Italy conquista sempre di più il Canada con l’export che vola ad un traguardo record, trasformando il nostro Paese nel sesto fornitore di Ottawa. É un quadro assolutamente positivo quello dei rapporti tra i due Paesi tracciato dall’ambasciatore italiano in Canada, Andrea Ferrari.

“L’ottimo stato delle relazioni tra Italia e Canada – spiega all’ANSA – acquisisce ancor più rilievo in concomitanza quest’anno con il 75/mo anniversario dell’istituzione di relazioni diplomatiche bilaterali, in quanto sottolinea la vicinanza e comunanza di valori tra due Paesi membri del G7, alleati Nato e dal comune impegno su tutti i fori multilaterali: dalle Nazioni Unite all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Collaboriamo attivamente su molteplici temi: dalla protezione dei diritti umani alla difesa dei diritti di uguaglianza e alle pari opportunità, dalla lotta ai cambiamenti climatici alla transizione verde e digitale, alla cooperazione nelle aree di crisi, dall’Artico all’Africa”.

Anche le relazioni commerciali godono di ottima salute. “Il 2021 – sottolinea l’ambasciatore – si è chiuso con un interscambio record di 12,9 miliardi di dollari canadesi (circa 9,5 miliardi di euro). L’Italia è stato il Paese con il maggior aumento delle proprie esportazioni (oltre il 16% sul dato 2020), superando per la prima volta i 10 miliardi di dollari canadesi di valore (circa 7,3 mld di euro).

Il Made in Italy sta entrando sempre più nelle abitudini di consumo dei canadesi, che sanno apprezzare la qualità e la bellezza dei nostri prodotti. Il punto di forza dell’Italia è che le nostre esportazioni coprono una moltitudine di settori, quasi tutti in costante crescita. Se si prende in considerazione il biennio caratterizzato dalla pandemia (2019-2021), a differenza di altri Paesi che hanno visto addirittura un calo della propria presenza in Canada, l’export italiano ha fatto registrare un incremento molto importante e ben distribuito”.

“Questa eccellente performance – osserva Ferrari – ha consentito all’Italia di diventare nel 2021 il sesto Paese fornitore del Canada dopo Stati Uniti, Cina, Messico, Germania e Giappone. Il Canada è inoltre dotato di materie prime che sono ricercate dalle nostre industrie. I flussi di investimento reciproci sono in crescita, a testimonianza non solo di rapporti consolidati ma della volontà, in tempi di crisi, di rafforzare i legami con Paesi che garantiscano stabilità, crescita e protezione degli investimenti”.

A rafforzare il rilancio del nostro Paese sono anche le iniziative dell’ambasciata: “Ogni anno in Canada – spiega l’ambasciatore – la rete diplomatico consolare, gli Istituti di Cultura, l’Ice, Enit e le Camere di Commercio italiane presentano iniziative per promuovere la nostra cultura, i nostri settori produttivi e l’immagine del Paese nelle sue più svariate articolazioni. Attraverso la promozione integrata, adottiamo azioni sinergiche che compongono con efficacia i vari aspetti dell’eccellenza italiana, offrendo una visione dell’Italia a 360 gradi, con l’auspicio di moltiplicare gli effetti delle ricadute positive per le nostre aziende”.

Tra le iniziative la campagna di promozione BeIt, l’annuale Forum sull’Intelligenza Artificiale organizzato a Montreal in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Canada, il Festival del Cinema Italiano Contemporaneo (ICFF) di Toronto, che intende promuovere la nostra cinematografia, nonché rafforzare i rapporti commerciali nel settore. Continuerà poi anche l’esperienza di IT@CA, un evento che, tramite la testimonianza di alcuni italiani di successo, si pone come obiettivo quello di ampliare la conoscenza del nostro Paese da parte del pubblico canadese.

Un terreno reso fertile anche dalla “straordinaria risorsa” di una forte comunità italo-canadese. “In Canada – ricorda Ferrari – risiede la sesta più grande comunità di origine italiana al mondo, una collettività vasta e radicata. Oggi, la comunità italo-canadese, con i suoi 1,6 milioni di esponenti, costituisce la terza entità demografica in Canada, dopo quella anglosassone e quella francofona”.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

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