Caso Ghali, archiviata l’inchiesta sull’ex ministra González Laya

Arancha González Laya, ministro degli Esteri spagnolo
Arancha González Laya in una foto di archivio

MADRID — Caso chiuso, a meno che emergano “nuovi indizi”. Il tribunale provinciale di Saragozza ha accantonato le indagini sull’ex ministra degli Esteri Arancha González Laya per la gestione del cosiddetto ‘caso Ghali’, relativo all’arrivo in Spagna del leader del movimento indipendentista per il Sahara occidentale Fronte Polisario nel 2021. Una vicenda che aveva suscitato l’ira di Rabat — che vede Brahim Ghali come un nemico — e forti critiche interne da parte dell’opposizione.

Ghali arrivò in Spagna ad aprile dell’anno scorso, in incognita. Fu subito ricoverato in ospedale a Logroño, come paziente contagiato di Covid, rimanendovi per settimane.

In parte, le polemiche scatenatesi si riferivano al fatto che, mentre Ghali era ancora lì, a metà maggio si verificò un grave episodio di emergenza migratoria, con oltre 8.000 persone arrivate in massa a Ceuta dal Marocco in circa 48 ore. Si trattò di uno dei punti più algidi della crisi diplomatica tra Madrid e Rabat, dichiarata poi risolta verso marzo di quest’anno.

Già mesi fa un giudice di Saragozza diede il via a un’inchiesta sull’arrivo di Ghali, facendo iscrivere sul registro degli indagati l’allora ministra degli Esteri González Laya, accusata di aver permesso illecitamente. quell’ingresso in territorio spagnolo.

Ora, il tribunale responsabile della supervisione del caso ha dichiarato penalmente rilevante quanto fatto dalla ministra. “Quella decisione di permettere al Sig. Ghali di entrare in incognita per non danneggiare i nostri rapporti con altri Paesi fa parte delle relazioni estere del nostro Regno, e se quella decisione sia stata corretta o meno, così come le conseguenze che ne sono derivate, possono essere oggetto di critica, e lo sono state”, si legge nella risoluzione, “ma si tratta di un atto politico che va al di là dell’ambito della prevaricazione”.

“Si chiude un caso che non si sarebbe mai dovuto aprire”, ha reagito alla notizia González Laya. “Ho sempre sostenuto che l’entrata di Ghali in Spagna avvenne per motivi strettamente umanitari e nel rispetto della legge”, ha aggiunto in un comunicato.

Redazione Madrid

Lascia un commento