Il Congresso dei deputati approva la legge del “solo un sì è un sì” contro le violenze sessuali

La ministra delle Pari Opportunità, Irene Montero

MADRID — “Hermana, yo sí te creo”. Sono passato quattro anni dalle multitudiarie manifestazioni avvenute in Spagna per protestare contro la prima sentenza per il cosiddetto caso de ‘la Manada’, uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza avvenuto nell’estate del 2016 a Pamplona, durante la festa di San Fermino. Il ‘quid’ della questione era legato al fatto che, inizialmente, i giudici considerarono i cinque uomini accusati di quei fatti colpevoli di ‘abuso sessuale continuato’ (quindi di un reato in cui non si contempla l’uso della violenza) e non di ‘aggressione sessuale’ (con violenza) come richiesto dalla procura, anche in base a video di quanto avvenuto. Interpretazione dei fatti che aveva provocato l’ira di migliaia di persone.

D’ora in avanti, questo dibattito — risolto in quel caso da una successiva sentenza della Corte Suprema che elevò a 15 anni ciascuno le pene inflitte agli stupratori per “aggressione sessuale” — potrà essere superato, secondo il governo, grazie a una nuova norma approvata oggi al Congresso dei deputati, la cosiddetta legge del “solo un sì è un sì”.

Il nuovo testo, tra le altre cose, abolisce la differenza nel codice penale tra “abuso sessuale” e “aggressione sessuale”, lasciando in vigore solo il secondo concetto.

“È una legge decisiva per cambiare la cultura sessuale nel nostro Paese”, ha affermato la ministra delle Pari Opportunità, Irene Montero. “Vogliamo lasciarci alle spalle la cultura della violenza sessuale e costruire una vera cultura del consenso”, ha aggiunto. “Lo dovevamo a tutte le vittime di violenza sessuale”.

Per avvicinare l’obiettivo illustrato da Montero, la norma esplicita cosa si intende per “consenso espresso” nelle relazioni sessuali. “Si considererà che esiste consenso quando è stato liberamente espresso con atti che, date le circostanze del caso, esprimono chiaramente la volontà dell’interessato”, recita il testo.

Gli unici gruppi che hanno votato contro la norma sono stati il Partito Popolare (centro-destra) e Vox (estrema destra). Come in diversi altri casi, il dibattito sulla legge è stato accompagnato tuttavia anche da discussioni nel seno della maggioranza: in particolare, sono arrivate critiche al testo dal Partito Socialista, favorevole all’abolizione della prostituzione e che aveva tentato, senza successo, di introdurre misure in tal senso in questa legge.

Per l’approvazione definitiva, la norma sarà sottoposta a un passaggio al Senato, dove non si attendono sorprese.

Redazione Madrid

 

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