Bollette, il governo raffredda le aspettative sugli effetti del tetto al prezzo del gas

La vicepresidenta tercera y ministra de Transición Ecológica, Teresa Ribera

MADRID — Le bollette della luce saranno meno care, su questo il governo non ha dubbi. Ma l’entità di questo miglioramento per il consumatore medio non sarà del “30% circa”, come ipotizzato inizialmente. È più probabile, “per essere prudenti”, prevedere una riduzione dei costi per le famiglie che oscillerà tra il 15% e il 20%.

È il messaggio che sta inviando a più riprese, nelle ultime ore, la vicepremier e ministra della Transizione Ecologica, Teresa Ribera, in merito agli effetti del tetto al prezzo del gas fissato ma Madrid e Lisbona con il permesso dell’Unione Europea. Una misura a lungo invocata dal premier Pedro Sánchez e presentata come imprescindibile per abbassare la pressione economica sui consumatori e stroncare la spirale inflazionista dei prezzi registrata internazionalmente negli ultimi mesi e aggravatasi in particolare dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina.

“Il risparmio ci sarà, sarà importante e per tutti i consumatori, ma potrebbe non essere delle dimensioni che ci sarebbero piaciute”, ha dichiarato Ribera alla televisione pubblica Tve da Davos, la località svizzera sede del World Economic Forum. Il motivo, ha aggiunto, “ha molto a che vedere” con “il prezzo del gas” e con gli accordi presi “con la Commissione europea”.

Il via libera definitivo di Bruxelles all’applicazione delle misure di contenimento dei prezzi del gas utilizzato per produrre energia elettrica, considerato il fattore principale dei boom dei costi energetici degli ultimi mesi dovrebbe arrivare “entro pochissimi giorni”, ha aggiunto Ribera in conversazione con l’agenzia di stampa Efe. Di conseguenza, i consumatori inizieranno a notarne gli effetti “a partire dalla bolletta di giugno, che arriverà a luglio”, ha affermato la vicepremier.

A metà maggio, il governo Sánchez aveva spiegato che il prezzo di riferimento del gas fissato inizialmente sarebbe stato di 40 euro al megawattora, per poi salire progressivamente. Il valore medio dei prossimi 12 mesi sarà di 48,8 euro al megawattora. In questo modo, secondo Madrid, il prezzo medio dell’elettricità non superi i 130 euro al megawattora, contro i circa 210 euro registrati in quel momento.

Nelle ultime ore, alcuni esponenti del governo hanno riferito che si sta studiando la possibilità di prorogare misure eccezionali adottate contro il caro prezzi come lo sconto di 20 centesimi al litro sui carburanti o il limite del 2% agli aumenti degli affitti.

Redazione Madrid

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