Vaiolo delle scimmie, la Spagna è il Paese europeo con più casi

Vaiolo scimmie

MADRID — La Spagna è il Paese europeo che ha riportato sinora più casi di vaiolo delle scimmie (monkeypox), malattia virale su cui, negli ultimi giorni, si sono concentrate le attenzioni delle autorità sanitarie. La conferma arriva dagli ultimi dati dell’ECDC (il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie). In tutto, nell’Unione Europea sono stati sinora segnalati 85 casi di questo morbo, che si può diffondere attraverso contatti molto stretti tra persone e finora non era quasi mai stato segnalato al di fuori di zone dell’Africa centro-occidentale. Alcuni altri casi sono stati riportati in Paesi extraeuropei, come Stati Uniti e Canada.

In Spagna l’allerta sanitaria è scattata mercoledì scorso, dopo le prime segnalazioni di contagi confermati o sospetti provenienti da Regno Unito e Portogallo. Di lì in poi, il computo delle infezioni sicure o presunte è cresciuto giorno dopo giorno, in particolare a Madrid.

Per il momento, il messaggio pubblico delle autorità sanitarie è incentrato sulla necessità di mantenere alta la guardia per comprendere come sta evolvendo questo virus, ma senza allarmismo eccessivo per quanto riguarda la popolazione generale. Sinora non sono stati riportati casi gravi.

Ufficialmente, i contagi sinora confermati definitivamente in Spagna sono 20, mentre quelli probabili 16. Su altri 22, notificati dai sistemi sanitari regionali come sospetti, sono in corso analisi dell’Istituto di Salute Carlos III.

Attualmente, le autorità stanno cercando di individuare possibili cluster dei contagi: le ipotesi considerate al momento più attendibili si riferiscono a una festa con migliaia di persone tenutasi tra il 5 e il 15 maggio nella località di Maspalomas, sull’isola di Gran Canaria, e a una sauna del centro di Madrid, già chiusa per precauzione. In corso anche verifiche sulla possibilità che i contagi associati all’uno e all’altro siano in qualche modo legati alla stessa catena di trasmissione del virus.

Redazione Madrid

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