Lavoro: nei primi due mesi 264mila posti in più

Operai in uno stabilimento metalmeccanico.
Operai in uno stabilimento metalmeccanico. (ANSA)

ROMA.  –      Aumentano i contratti di lavoro e si riducono le richieste di cassa integrazione: il mercato del lavoro all’inizio del 2022 registra una ripresa vivace con un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni complessive di 264mila contratti.

Tra gennaio e febbraio infatti – secondo l’Osservatorio sul precariato dell’Inps – sono stati attivati 1.208.219 nuovi contratti di lavoro mentre ne sono cessati 943.329 con una variazione netta positiva di 264.890 contratti.

Quasi la metà di questo saldo è dato dai contratti stabili (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni da contratti a tempo indeterminato) che sono oltre 125mila in più, in aumento rispetto agli 86.762 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il dato indica la vivacità del mercato del lavoro perché si registra nonostante l’aumento consistente delle cessazioni da contratti stabili (+48,76%) legato alla fine del blocco dei licenziamenti. In pratica le assunzioni stabili più le trasformazioni nei primi due mesi del 2022 sono state 408.940 (a fronte di 298.694 cessazioni) mentre nei primi due mesi del 2021 erano state 272.997 a fronte di  200.784 cessazioni.

La crescita dei posti di lavoro viene evidenziata anche dal dato annualizzato, ovvero la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi. A febbraio il saldo è stato positivo per 735.000 posizioni di lavoro con 156mila unità in più per i contratti stabili e 579mila in più per le altre tipologie contrattuali. Nei primi due mesi dell’anno sono aumentati in modo consistente i contratti in somministrazione con una crescita del 101% per il tempo indeterminato (sono 10.295)  e del 47% per quelli a termine (189.628). Nell’intero 2021 per il vecchio lavoro interinale sono stati siglati oltre un milione di contratti.

La ripresa dell’attività dopo le restrizioni decise per fronteggiare la pandemia è evidente anche guardando ai dati della cassa integrazione: ad aprile l’Inps ha autorizzato 45,7 milioni di ore per la cassa integrazione e i fondi di solidarietà con un calo del 18,4% su marzo e del 77,6% su aprile 2021. Nei primi quattro mesi dell’anno sono stati autorizzati 191,77 milioni di ore di cassa integrazione con un calo del 75,2% rispetto ai primi quattro mesi del 2021 e 58,43 milioni di ore per i fondi di solidarietà con un calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente dell’87,39%, avvicinandosi ai livelli pre pandemia.

Aumentano invece le richieste di disoccupazione (117.365 a marzo con un aumento del 33,5% rispetto allo stesso mese del 2021) ma il dato risente in parte del confronto con un periodo nel quale era in vigore il blocco dei licenziamenti mentre è in linea con quello di febbraio.

E mentre aumentano le cessazioni da contratto a tempo indeterminato, compresi i licenziamenti economici, arriva una decisione della Corte Costituzionale sulla reintegrazione nel posto di lavoro nel caso di licenziamento illegittimo. La Corte sostiene che basta verificare l’insussistenza del fatto posto alla base del licenziamento economico per la tutela del lavoratore escludendo l’aggettivo “manifesta” perché questa ulteriore disamina porta a un aggravio irragionevole e sproporzionato del processo.

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