La Russia espelle decine di diplomatici europei, tra cui 27 spagnoli

Il presidente del Governo, Pedro Sánchez e l'autocrate russo, Vladimir Putin

MADRID  — Sette giorni per abbandonare la Russia. Ci sono anche 27 funzionari spagnoli tra le decine di diplomatici europei espulsi oggi dal Paese. Una decisione — giustificata come risposta a misure analoghe applicate a diplomatici russi — che Mosca ha comunicato direttamente agli ambasciatori dei tre Paesi interessati. Spagna, Italia e Francia.

È stato di primo mattino quando a Madrid è rimbalzata la notizia della convocazione del massimo rappresentante diplomatico spagnolo a Mosca, Marcos Gómez Martínez, da parte del Ministero degli Affari Esteri russo. Indiscrezioni confermate poco dopo dal ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, fermato da cronisti in Parlamento.

“Non conosciamo il motivo, ma lo immaginiamo, è una chiamata che ci aspettavamo”, ha detto.

In seguito, da Mosca è arrivata la comunicazione ufficiale sulla decisione di dichiarare “persone non grate” 27 diplomatici dell’ambasciata nella capitale russa e del consolato di San Pietroburgo.

Era stato Albares, stesso, a inizio aprile, ad annunciare l’espulsione di altrettanti diplomatici russi dalla Spagna.

“Rappresentano una minaccia per la sicurezza del nostro Paese”, aveva detto.

Misure analoghe a quella applicata da Madrid erano state adottate anche da diversi altri Paesi europei, decisioni adottate dopo che erano venuti alla luce immagini e testimonianze di atrocità commesse su civili in località occupate dall’esercito russo nel corso dell’invasione dell’Ucraina.

Nel colloquio con l’ambasciatore spagnolo di oggi, il governo russo ha “protestato energicamente” per la decisione “provocatoria” di Madrid di espellere personale russo, secondo un comunicato del Ministero degli Affari Esteri del Paese slavo. “È stato sottolineato che questo passo ostile avrebbe avuto un impatto negativo sulle relazioni russo-spagnole”, aggiunge la nota.

A stretto giro di posta, il ministero degli Esteri spagnolo ha diffuso un comunicato in cui  spiega che “le autorità russe giustificano la decisione sulla base della reciprocità”. Il ministero degli Esteri, nella nota, precisa, che la decisione delle autorità spagnole fu motivata da ragioni di sicurezza dovutamente giustificate. E sottolinea che “il lavoro del personale dell’Ambasciata della Spagna” in Russia, il cui professionismo il ministero pone in risalto, si è svolto sempre “nel rispetto dei vincoli derivati dalla Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche e la Convezione di Vienna sulle Relazioni Consolari.

Redazione Madrid

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