KIEV. – La guerra miete vittime non solo sul campo di battaglia o sotto le bombe: in Ucraina almeno 3.000 persone sono morte dall’inizio dell’invasione russa per mancanza di accesso alle cure per le malattie croniche, come l’Aids o il cancro.
Sono i dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della Sanità proprio mentre il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si trova a Kiev dopo aver trascorso un paio di giorni nel Paese.
Nel suo viaggio in Ucraina il capo dell’Oms ha verificato inoltre 200 attacchi a strutture sanitarie dall’inizio del conflitto, e secondo il ministro della Sanità ucraino, Viktor Liashko, almeno 10 medici sono stati uccisi e 40 sono rimasti feriti. Tutto questo ha impedito anche ai pazienti cronici di farsi curare, portando così ad altre “3.000 morti premature evitabili”, ha reso noto il capo dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms, Hans Kluge.
Dal 24 febbraio, “l’Oms ha fornito forniture per traumi ed emergenze da utilizzare in oltre 15.000 interventi chirurgici, medicinali e attrezzature per 650.000 persone. Abbiamo anche consegnato 15 generatori diesel per fornire elettricità a ospedali e strutture sanitarie, alcuni dei quali nelle aree liberate nell’oblast di Kiev”, più quattro hub sanitari nell’ovest dell’Ucraina, aveva annunciato pochi giorni fa lo stesso direttore generale da Kiev, prima di intraprendere il suo viaggio nel resto del Paese.
“Il tempo che ho trascorso qui mi ha colpito molto”, ha poi ammesso al suo rientro nella capitale il numero uno dell’Oms, dicendosi “profondamente commosso” da ciò che ha “visto e sentito”. “C’è una medicina però che l’Oms non può fornire e di cui l’Ucraina ha bisogno più di ogni altra. Ed è la pace”, ha dichiarato ancora Tedros riconoscendo all’Ucraina, nonostante la devastazione, “una straordinaria capacità di ripresa”, e chiedendo “alla Federazione russa di fermare questa guerra”. “Il mio messaggio a tutto il popolo ucraino – ha concluso – è che l’Oms è con voi”.