Andalusia: la sinistra ha “un accordo politico” e un grave problema burocratico

Yolanda Díaz con i leader dei partititi della coalizione "Por Andalucía"·

MADRID — Nulla da fare per il momento. La Giunta Elettorale andalusa ha respinto la richiesta, avanzata da Izquierda Unida, d’inserire Podemos e Alianza Verde nella coalizione “Por Andalucía”. La partita, comunque, non è ancora chiusa. Izquierda Unida ha tempo fino alla mezzanotte  di domani per inoltrare il ricorso alla Giunta Elettorale Centrale. E così le difficoltà per l’alleanza tra la maggioranza dei partiti di sinistra non sono finite.

Dopo un lungo calvario, la stragrande maggioranza dei partiti di sinistra era riuscita a raggiungere un “accordo politico” per presentarsi alle prossime amministrative “andalusas” in coalizione. Un patto a cui hanno aderito anche Podemos e Izquierda Unida, due dei partiti del governo di Pedro Sánchez. L’intesa è stata ufficializzata in extremis, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, dopo diverse settimane di trattative evidentemente non facili. Non tutto è andato liscio: il documento presentato ufficialmente alla Giunta Elettorale regionale non include infatti il nome di Podemos.

A detta dei responsabili del progetto elettorale battezzato col nome di “Por Andalucía”, si trattava di un errore tecnico che sarebbe stato “corretto” in sede amministrativa. Evidentemente, non era poi così facile, visto la decisione della “Giunta Elettorale” di rimandare qualunque decisione alla “Giunta Elettorale Centrale”. L’inciampo è stato ampiamente sottolineato nei circoli politici come un segnale non incoraggiante sulle prospettive della coalizione alle elezioni.

La scadenza per registrare la coalizione presso la Giunta Elettorale andalusa era fissata alle 23.59 di venerdì. Fino a pochi minuti prima, sulle possibilità di successo delle trattative tra partiti c’era ancora incertezza assoluta. Stando alle cronache locali, le difficoltà nel raggiungere un accordo erano legate in particolare alle frizioni tra Podemos e Izquierda Unidas su chi presentare come candidato: i primi proponevano Juan Antonio Delgado, deputato nazionale e membro della Guardia Civil, i secondi Inmaculada Nieto, parlamentare regionale. Alla fine, a spuntarla è stata quest’ultima.

“Il mio profilo ha raccolto più consensi (di quello di Delgado) – ha detto lei stessa in una intervista concessa alla radio Cadena Ser -, ma è un magnifico deputato e uno straordinario compagno”.

Sui problemi burocratici avuti nel registrare la coalizione, Nieto aveva affermato che non ci sarebbero stati ostacoli e che sarebbero stati risolti attraverso un ricorso già presentato alla Giunta Elettorale. Parole a cui hanno fatto eco quelle di Isa Serra, portavoce nazionale di Podemos, che in conferenza stampa ha parlato di “errore materiale” che potrà essere corretto. Entrambe hanno sostenuto che l’importante era  “l’accordo politico” tra tutti i partiti coinvolti (tra i quali, Más Andalucía, Equo, Iniciativa del Pueblo Andaluz e Alianza Verde).

Serra ha affermato, inoltre, che questo patto elettorale rappresenta  il “primo passo” di un nuovo “fronte ampio” che fa riferimento alla vicepremier e ministra del Lavoro Yolanda Díaz (la quale ha sostenuto la candidatura di Nieto).  “Lei lo ha già detto molte volte, il progetto che lei ha in testa (…) non è questo, bensì un processo di ascolto più a fuoco lento”, aveva detto invece poco prima Nieto stessa, “ma sicuramente ci aiuterà molto”.

La tensione politica, a sinistra, non si è attenuata. L’ultima parola spetta alla “Giunta Elettorale Centrale”.

Reazione Madrid

Lascia un commento