Colombia: violenze in “sciopero armato” per estradizione Otoniel

Dairo Antonio Úsuga, "Otoniel", il capo del Clan del Golfo in Colombia. (Ansalatina)

BOGOTÁ.  – Decine di veicoli bruciati, chiusura di negozi e scuole nei centri del nord e nord-ovest della Colombia: è il bilancio del primo giorno di “sciopero armato” indetto ieri dal “Clan di il Golfo”, la più grande organizzazione criminale del Paese, come rappresaglia per l’estradizione negli Stati Uniti del suo leader, Dairo Antonio Úsuga David, alias Otoniel.

Durante i cosiddetti scioperi armati, i gruppi criminali limitano la circolazione dei mezzi e delle persone, minacciano e si rendono responsabili di attacchi e abusi contro la popolazione. Le violenze scatenate dalle “Autodefensas Gaitanistas de Colombia” (AGC), nome politico del Clan del Golfo, hanno provocato 18 veicoli e sei motociclette bruciate nelle città del nord del dipartimento di Antioquia (nordovest), in particolare nella sottoregione di Bajo Cauca.

Nel dipartimento di Sucre, nel nord, sono stati inceneriti 10 veicoli, e nel vicino dipartimento di Cordoba sono stati bruciati due autobus e quattro moto.

La situazione ha costretto Orlando Benítez, governatore di Córdoba, a vietare fino a lunedì la circolazione di due persone in motocicletta e il porto di armi, oltre a sospendere lelezioni nelle scuole pubbliche e private.

Nel sud del dipartimento di Bolívar, cinque veicoli sono stati incendiati, mentre a Barranquilla, la capitale del dipartimento dell’Atlantico, due uomini hanno dato fuoco a un autobus. Entrambi sono stati arrestati dalle autorità.

Il ministro della Difesa Diego Molano ha minimizzato la situazione parlando di “tre blocchi stradali” e “alcuni danni ai veicoli che sono stati inceneriti”, ma ha avvertito che “l’offensiva contro questo Clan del Golfo continua”.

“La forza pubblica ha previsto dispositivi per fornire protezione e sicurezza nelle aree in cui il Clan del Golfo ha influenza”, ha detto Molano, riportando la cattura di cinque persone, nelle città di Montería, Barranquilla e Cereté, accusate di essere membri del Clan del Golfo.

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