Epatiti: nata Unità di Crisi, circolare sui controlli

Test si epatite C
Una prova di laboratorio sull'epatite C. (Guida uso farmaci)

ROMA. – Salgono a 228, nel mondo, i casi di epatiti acute dalle cause sconosciute verificatisi nei bambini, ma oltre 50 sono ora sotto inchiesta. In Italia, a seguire con attenzione il problema, è un’Unità di Crisi da poco costituita, mentre sono in arrivo una nuova circolare del Ministero della Salute per uniformare le misure sul territorio e anche una campagna di comunicazione nelle scuole.

Intanto, non ci sono novità sul fronte delle possibili cause e l’Organizzazione mondiale della sanità conferma come l’adenovirus resti fra le ipotesi principali. Sarebbe, invece, da escludere un legame con il vaccino anti Covid, visto che alla stragrande maggioranza dei bimbi non era stato somministrato.

Dal primo rapporto arrivato dal Regno Unito, il 5 aprile, fino al 1 maggio, fa sapere l’Oms, ci sono almeno 228 casi di epatiti da cause sconosciute in bambini sotto i 16 anni. Sono stati segnalati da 20 paesi, dall’Europa alle Americhe, dal Sud-est asiatico al Pacifico e almeno 15 sarebbero i trapianti di fegato effettuati. Intanto in Italia, la Società Italiana Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (Sigenp) ha documentato, da inizio anno a oggi, 20 casi di epatite a causa sconosciuta nei bambini.

“Numeri sovrapponibili a quelli del triennio precedente”, secondo le parole di Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Ma non per questo da sottovalutare. Infatti, “con decreto del 27 aprile 2022, è stata costituita un’Unità di Crisi, di cui fanno parte Ministero della Salute, Istituto superiore di Sanità, Regioni Agneas, Agenzia italiana del farmaco, Nas e società scientifiche”.

A spiegarlo è stato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, rispondendo a un’interrogazione in Commissione Affari sociali della Camera. “Nella consapevolezza che la situazione deve essere attentamente seguita e monitorata, – ha aggiunto – è in corso la definizione una nuova circolare ministeriale, volta a uniformare e coordinare le misure di controllo e sanità pubblica sul territorio”.

Ma la novità riguarda anche l’intenzione del Ministero di promuovere “ulteriori iniziative di comunicazione, con attenzione particolare alla scuola”. Proseguono, intanto, le indagini sulle possibili cause, con tanti dubbi e poche certezze. Tra questa, spiega l’Oms sul portale web nella sezione ‘Domande e Risposte’, il fatto che “non ci sono prove che le epatiti siano collegata alla vaccinazione, poiché la stragrande maggioranza dei bambini colpiti non ha ricevuto un vaccino Covid-19”.

Mentre “una delle ipotesi principali è l’adenovirus, che è un gruppo di virus comuni diffusi che causano sintomi respiratori, vomito e diarrea nei bambini”. L’Oms continua a “esplorare un gran numero di strade”, tra cui un link indiretto con la pandemia. Il Sars-CoV-2 è stato rilevato in diversi casi ma “il suo potenziale contributo non è chiaro”.

Possibili fattori che devono essere ulteriormente studiati sono “una maggiore suscettibilità dei bambini ai virus a seguito di una minore circolazione di patogeni durante la pandemia, la potenziale comparsa di un nuovo adenovirus e la coinfezione da Sars-CoV-2”.

(di Livia Parisi/ANSA)

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