La minaccia di Mosca, simulati attacchi nucleari

Manovre e lancio di missili strategici russi.
Manovre e lancio di missili strategici russi. (Ufficio Stampa ministero della Difesa Russia)

ROMA.  – Dopo settanta giorni di invasione dell’Ucraina, Vladimir Putin ha alzato ancora il tiro, con una nuova minaccia all’Occidente: le forze armate russe hanno effettuato attacchi missilistici nucleari simulati nell’enclave di Kaliningrad, al confine con l’Unione Europea.

I test, annunciati dal ministero della difesa di Mosca, sono stati condotti durante le manovre militari nella base del Mar Baltico, tra Polonia e Lituania. In particolare, sono stati simulati “lanci elettronici” di sistemi missilistici balistici mobili Iskander con capacità nucleare. Attacchi singoli e multipli su sistemi antiaerei, aeroporti, infrastrutture protette, posti di comando nemici.

In seguito, i russi hanno effettuato un cambio di posizione per evitare “un possibile attacco di rappresaglia”. Durante le esercitazioni le unità di combattimento (oltre 100 i soldati impegnati) hanno compiuto anche “operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica”.

La posizione ufficiale di Mosca sulle armi nucleari, ribadita più volte dal ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, è che non saranno utilizzate in Ucraina. Allo stesso tempo Putin, sin dall’inizio dell’invasione, ha mantenuto un atteggiamento ambiguo, evidentemente per mostrare i muscoli agli occidentali che sostengono Kiev.

Nella stessa logica, lo zar ha autorizzato l’utilizzo di armi sempre più potenti in questo conflitto. Come i missili ipersonici Kinzhal, che hanno colpito un deposito di armi nel sud-ovest dell’Ucraina, a 100 km dal confine con la Romania. Dispositivi in grado di eludere le difese anti-aeree e mai utilizzati prima in un teatro di guerra. Mosca ha poi mostrato al mondo il super-missile Sarmat, in grado di colpire gli Stati Uniti. Il test, effettuato sul Mar Bianco, è stato seguito in diretta da Putin dal Cremlino. Sia il Sarmat che il Kinshal possono trasportare testate atomiche.

Alcuni osservatori hanno notato che ultimamente la televisione di stato russa ha cercato di rendere più accettabile all’opinione pubblica l’uso delle armi nucleari. Con una narrativa accompagnata da tanto di mappe che mostrano le potenziali traiettorie e i tempi di volo dei missili intercontinentali: poco più di 100 secondi per arrivare da Kaliningrad a Berlino, 200 secondi per Parigi e Londra.

“Per due settimane abbiamo sentito in tv che i silos nucleari dovrebbero essere aperti”, ha detto il giornalista e Nobel per la pace Dmitri Muratov, aggredito su un treno proprio per le sue posizioni contro la guerra.

La possibilità che Mosca faccia ricorso alle atomiche – almeno a quelle tattiche – non è affatto esclusa dagli occidentali, a partire dagli Stati Uniti. “Monitoriamo con attenzione e prendiamo seriamente le minacce nucleari da parte della Russia”, ha spiegato il capo di stato maggiore congiunto Mark Milley in una recente intervista. La Cia è sulla stessa linea.

(di Luca Mirone/ANSA).

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