Nyt: ecco perché Putin non colpisce più duro

I presidenti di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia, Andrzej Duda, Gitanas Nausėda, Egils Levits e Alar Karis a Kiev. Archivio. (ANSA)

WASHINGTON.  – Perché Vladimir Putin non sta colpendo ancora più duramente in Ucraina? É il titolo di una analisi del New York Times, in cui esperti militari e dirigente occidentali si chiedono perché il Cremlino non attacchi più aggressivamente ferrovie, strade e ponti per bloccare gli aiuti militari stranieri o non bombardi più infrastrutture intorno a Kiev per ostacolare le visite dei leader transatlantici a Volodymr Zelensky.

Tra i motivi indicati una grande incompetenza, le difficoltà con le munizioni di precisione e la carenza delle loro forniture, l’efficacia della difesa contraerea ucraina, nonché forse la volontà di non distruggere troppe infrastrutture di cui potrebbero servirsi gli stessi russi se riuscissero a occupare il Paese, evitando gli ingenti costi della ricostruzione.

Ma tutto questo non sembra esauriente per spiegare la prudenza di Putin, a dispetto delle sue minacce (anche nucleari) e della retorica incendiaria delle tv statali. Un alto ufficiale del Pentagono ha definito l’ultima offensiva russa nel Donbass “molto cauta, molto tiepida” e in Russia, secondo il Nyt, ci si lamenta che l’esercito sta combattendo con una mano legata dietro la schiena, con una strategia e degli obiettivi che sfuggono all’opinione pubblica.

“É una guerra strana, particolare”, ammette Dmitri Trenin, fino a poco fa direttore del think tank Carnegie Moscow center, chiuso il mese scorso dal Cremlino. “La Russia ha fissato alcuni limiti piuttosto severi per se stessa e questo non si spiega in alcun modo, cosa che solleva un sacco di interrogativi, prima di tutto tra i cittadini russi”, spiega, sostenendo che il Cremlino sta combattendo “con meno della metà della sua forza”.

Mosca non sembra aver infierito neppure con la cyber guerra, nonostante i pesanti attacchi lanciati nei mesi scorsi in Occidente.

Alcuni esperti ritengono che Putin sia stato scoraggiato efficacemente e che l’esercito russo, in difficoltà in Ucraina, non possa gestire un conflitto più ampio con la Nato e non voglia offrire all’Alleanza alcun pretesto per entrare in guerra più direttamente. Altri argomentano che un cyber attacco contro un paese Nato è una delle poche carte che Putin si riserva di giocare, magari in una fase successiva del conflitto.

“Il senso generale è che voglia agguantare una sorta di vittoria da questa debacle”, ha sintetizzato la fonte del Pentagono, suggerendo che lo ‘zar’ non sia interessato “a cercarsi altri guai”.

Lascia un commento