Ferrari svela motore Purosangue, più utile e ricavi

Fabbrica di Ferrari a Maranello.
Fabbrica di Ferrari a Maranello.

TORINO.  – La Ferrari chiude con tre numeri record il primo trimestre: ricavi che superano il miliardo di euro, in crescita del 17,3%, ebitda di 423 milioni, in aumento del 15,4% e un free cash flow di quasi 300 milioni quasi raddoppiato grazie in particolare all’incasso degli anticipi sulla Daytona SP3.

Il portafoglio ordini è molto forte, copre gran parte del 2023 e i volumi previsti per la maggior parte dei modelli sono già completamente venduti. Confermati i target del 2022 con ricavi attesi a 4,8 miliardi di euro. A Piazza Affari il titolo, però, sbanda e in chiusura perde il 4,5%.

Entro la fine dell’anno arriva l’atteso suv Purosangue che avrà un motore 12 cilindri aspirato e non avrà una versione ibrida. “Abbiamo testato diverse alternative, ma abbiamo voluto prediligere la performance e l’esperienza di guida”, ha detto l’amministratore delegato Benedetto Vigna. Dei suoi primi otto mesi a Maranello il manager fa un bilancio positivo.

“Nella mia carriera ho lavorato anche con altre aziende, ho avuto la fortuna di cominciare business da zero, ma la passione e la voglia di progresso continuo che ci sono qui sono uniche. É un asset molto importante per la nostra azienda. Il mio è un bilancio molto positivo, sono molto soddisfatto”, sottolinea.

Procede bene anche la riorganizzazione varata a gennaio per rendere più fluido il lavoro e andranno avanti le partnership tecnologiche, ma facendo “ciò che è strategico al 100% in casa. Non prenderemo oggetti di altri partner per assemblarli e basta” sottolinea Vigna.

Le consegne del trimestre sono state 3.251, in aumento del 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma l’esclusività non è in discussione. “Quello che conta è il valore, non i volumi. La crescita che c’è stata era pianificata, perchè avevamo una lista ordini lunghissima. Il nostro punto di riferimento sarà sempre l’esclusività” spiega Vigna, “ottimista sulle prospettive future della società” che il 16 giugno la Ferrari presenterà al Capital Markets Day.

La Ferrari ha resistito alle difficoltà legate ai problema di fornitura dei chip e all’aumento del prezzo dell’energia. “Sui chip il team ha fatto un ottimo lavoro di pianificazione, i problemi ci sono stati, ma li abbiamo gestiti con buona agilità grazie ai nostri 150 ingegneri elettronici. Abbiamo messo in piedi azioni anche per gestire l’aumento del prezzo dell’energia. Stiamo utilizzando per quanto possibile i consumi interni”, spiega l’amministratore delegato.

(di Amalia Angotti/ANSA).

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