Bracciante indiano ucciso in un raid punitivo, nove arresti

Braccianti al lavoro, in una immagine di archivio
Braccianti al lavoro, in una immagine di archivio. ANSA/ QUOTIDIANO DEL SUD

ROMA. – La festa per la nascita del figlio era finita in tragedia quando un gruppo, armato di pistola e mazze di ferro, aveva fatto irruzione in casa e aveva iniziato a colpire scatenando il panico: era morto così, la sera tra il 30 e il 31 ottobre scorso, Sumal Jaghsheer, neo papà e bracciante agricolo di 29 anni. Trasportato in gravissime condizioni in ospedale, spirò poco dopo. Altre 10 persone erano rimaste ferite.

Per quella spedizione punitiva, avvenuta a Borgo Montello, nelle campagne vicino Latina, ora sono state arrestate 9 persone, di nazionalità indiana, come la vittima. Sempre nella comunità indiana, sette persone sono state arrestate a Cremona, per il rapimento e il pestaggio di un 30enne, loro connazionale.

Gli arresti sono stati eseguiti dalla polizia su disposizione della procura di Latina; le accuse sono, a vario titolo, di omicidio volontario, porto illegale di pistola, lesioni personali aggravate, allo stesso gruppo viene contestata anche la rapina aggravata ai danni di un commerciante.

Poco dopo il pestaggio fu sottoposto a fermo un’altra persona, ritenuta responsabile dell’omicidio ma le successive indagini, svolte dalla squadra mobile con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di ricostruire la dinamica degli eventi e individuare quelli che vengono ora accusati della spedizione punitiva.

Alla base del raid, secondo gli inquirenti, la volontà di punire alcune delle persone presenti ai festeggiamenti, ritenuti colpevoli di essersi allontanate dal sodalizio, oltre che incutere timore e paura nei confronti di commercianti, sempre appartenenti alla comunità indiana.

Una aggressione simile, avvenuta lo scorso 29 gennaio a Romanengo, in provincia di Cremona, ha portato all’arresto di sette uomini con l’accusa di sequestro di persona e lesioni personali aggravate. Gli arrestati hanno tra i 25 e i 40 anni.

La vittima, un indiano di 30 anni, era stato ricoverato al pronto soccorso di Crema, in stato di semi incoscienza, con ferite da taglio in tutto il corpo oltre a numerosi traumi. Gli investigatori hanno ricostruito che l’uomo era stato vittima di un agguato, rincorso in auto, legato e costretto a salire a bordo, poi portato in un campo dove era stato pestato con bastoni e mazze di ferro, sotto la minaccia di ritorsioni anche nei confronti dei suoi famigliari. Secondo le indagini, coordinate dalla Procura di Cremona, lo scopo era affermare il controllo del territorio in ambito malavitoso.

(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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