Biden sfida Putin: “Armi a Kiev finché dura l’assalto”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden durante l'intervento sull'Ucraina. Alle sue spalle il Segretario di Stato Antony Blinken. Archivio.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden insieme al Segretario di Stato Antony Blinken. Archivio. ANSA/EPA/Patrick Semansky / POOL

WASHINGTON. – Altri 33 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina, di cui 20 solo per le armi, nonché nuovi strumenti legali per rafforzare le sanzioni e sequestrare gli asset degli oligarchi destinandone i proventi a Kiev: con queste nuove richieste al Congresso, Joe Biden alza ancora il livello della sfida con Vladimir Putin, mostrando che gli Usa sono pronti a montare una robusta campagna a lungo termine.

Mentre cresce il rischio, anche nucleare, di un allargamento del conflitto e nel Vecchio continente si comincia a riflettere sulla necessità di una maggiore leadership europea per non rimanere schiacciati in quella che rischia di apparire o diventare una guerra per procura degli Usa contro il Cremlino.

“Putin non avrà mai successo nell’occupazione dell’Ucraina, finché continueranno gli assalti e le atrocità russe, continueremo a mandare armi a Kiev”, ha promesso il commander in chief, precisando tuttavia che “non stiamo attaccando la Russia ma aiutando l’Ucraina a difendersi”.

Quasi a voler smussare le recenti parole a Ramstein del capo del Pentagono Lloyd Austin sull’obiettivo di ridimensionare la macchina da guerra russa per i prossimi anni in modo da evitare altri attacchi del genere in Europa. Ma Biden non ha rinunciato ad ammonire lo zar sulla minaccia dell’atomica: “Nessuno dovrebbe fare commenti irresponsabili sull’uso delle armi nucleari”, ha detto, garantendo comunque che “siamo pronti a qualsiasi cosa vogliano fare”.

“Il prezzo di questa battaglia non è basso, ma cedere all’aggressione in corso sarebbe più costoso”, ha spiegato rivolgendosi agli americani dalla Casa Bianca proprio quando è arrivata un’inattesa battuta d’arresto del Pil Usa nel primo trimestre (-1,4%,) che il presidente ha tentato di sdrammatizzare ma che alimenta i timori di una recessione e rischia di pesare sui dem nelle elezioni di Midterm.

Il nuovo pacchetto di interventi (20,4 miliardi di forniture militari, 8,5 di assistenza economica al governo ucraino, 3 per il sostegno umanitario e 500 milioni di aiuti alimentari) contiene una cifra enorme, che tuttavia il Congresso dovrebbe approvare senza problemi in modo bipartisan: è oltre il doppio di quello da 13,6 miliardi già approvato il mese scorso e ormai quasi esaurito. Secondo gli esperti, dovrebbe consentire di sostenere Kiev per almeno cinque mesi, ossia sino a settembre.

“Cominciamo la transizione verso un’assistenza a più lungo termine”, ha sottolineato lo stesso Biden, confermando così i timori di un protrarsi a lungo del conflitto, “per mesi o anni”, come ha avvisato una fonte della Casa Bianca. Il presidente ha anche promesso che gli Usa lavoreranno per aiutare gli alleati dopo il taglio del gas russo a due membri della Nato (e dell’Ue) come la Polonia e la Bulgaria: “Non lasceremo che la Russia li intimidisca o li ricatti usando l’energia come arma”, ha assicurato, anticipando che gli Usa stanno lavorando con Paesi come la Corea del Sud, il Giappone e il Qatar.

Il leader della Casa Bianca ha inoltre chiesto al Congresso nuovi poteri “per colpire la cleptocrazia di Putin”, sequestrando yacht e ville degli oligarchi russi e destinandone il ricavato alla ricostruzione dell’Ucraina, come aveva proposto lo stesso Volodymyr Zelensky alla riunione del Fmi e della Banca Mondiale. Secondo il presidente ucraino, “le stime preliminari delle perdite causate dalla guerra raggiungono oggi i 600 miliardi di dollari”.

La Camera ha già giocato d’anticipo, approvando a stragrande maggioranza (417 a 8) una legge che sollecita il presidente a vendere gli asset di lusso degli oligarchi russi sanzionati e a usare i proventi per fornire ulteriori aiuti militari e umanitari a Kiev. Contro gli oligarchi Biden ha chiesto a Capitol Hill anche un giro di vite sull’evasione delle sanzioni e il riciclaggio, rafforzando le leggi usate un tempo contro la mafia.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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