Il Pd spinge Ue e Draghi: “Iniziativa europea su Ucraina”

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ospite della trasmissione RAI "Porta a porta", condotta da Bruno Vespa,
Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ospite della trasmissione RAI "Porta a porta", condotta da Bruno Vespa, Roma, 30 settembre 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Se la pace passa attraverso lo sforzo diplomatico è necessario che “l’Ue tutta insieme faccia il possibile affinché questa guerra termini”. E che lo stesso Biden non pensi che l’Europa possa andare al traino: “Draghi deve essere molto chiaro anche con gli americani: esiste una guida e una leadership europea di questa crisi”.

Il segretario del Pd Enrico Letta, frena sulla sulla polemica sollevata dai 5 Stelle sull’invio delle armi all’Ucraina e rilancia sulla soluzione politica dell’Europa e dell’Onu: “la missione di Guterres e la mediazione delle Nazioni Unite sono fondamentali”.

Il leader dem sostiene anche le sanzioni mentre in Italia il dibattito continua a girare attorno al nuovo invio delle armi, con Giuseppe Conte che pretende un chiarimento sulla finalità dell’aiuto italiano che deve essere prettamente “difensivo e non offensivo”.

“Io non parlerei di tensioni. E’ stata posta una questione che riguarda l’articolo 51 per quanto riguarda l’Onu e che parla del diritto di legittima difesa dei popoli e dei Paesi. E’ tutto quello che noi abbiamo fatto in questi mesi” taglia corto il ministro degli Esteri, il pentastellato Luigi Di Maio. Che chiarisce: quello che il governo ha fatto e farà “si fonderà sempre sul diritto alla legittima difesa del popolo ucraino”.

Tra i partiti si fa sempre più pressante, infatti, la necessità di coprirsi sul fronte “pacifista”. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, lo ribadisce. “Troviamoci per parlare di pace, l’Italia deve essere protagonista del cessate il fuoco” è il suo appello al premier e agli altri leader di partito mentre evita di impelagarsi nella polemica dell’invio delle armi: “ascoltiamo cosa ci propongono. Prima di giudicare, io leggo”.

Il segretario della Lega non crede alle distinzioni fatte da Conte: ” E’ complicato, mica c’è il missile difensivo e il missile offensivo?”. In ogni caso è “assolutamente” preferibile che se ne discuta di nuovo in Parlamento, anziché fermarsi al decreto interministeriale. Cosa che in definitiva ha chiesto anche Conte chiamando il governo a riferire in Parlamento. Però il leader 5 Stelle non ribatte ma incontra l’ ambasciatore britannico Ed Llewellyn a cui ha ribadito la necessità di sostenere l’Ucraina con “una soluzione politica”.

Contro il M5s si scaglia Italia Viva che definisce quella di Conte ” una manfrina”. Attacca anche il senatore del Pd, Andera Marcucci: “I leader di Lega e M5S ci pensino bene prima di creare tensioni sul doveroso sostegno alla resistenza ucraina”. E al senatore dem che s’ è detto “allibito” per le posizioni di Conte replica il vice del presidente M5s, Michele Gubitosa: “blatera di ambiguità del tutto inesistenti”.

Per Conte e il Movimento, tuttavia, l’attenzione ora è focalizzata sul problema Petrocelli. Il senatore si è scagliato contro la decisione di Conte di espellerlo dal Movimento che definisce “vergognosa”. “Ho la stessa posizione in politica estera del governo Conte I”, protesta. Sulla sua espulsione, però, non sono arrivate notizie da parte del M5s. Tanto che Luigi Di Maio invita il senatore a “considerare di dimettersi”.

Il gruppo 5s del Senato ha però modificato il suo regolamento interno per evitare che, nel caso, si possa ripetere la riammissione degli espulsi come avvenuto con i senatori “cacciati” per non aver votato la fiducia a Draghi. E neppure la Giunta del regolamento del Senato chiamata a provare a sciogliere il nodo della sostituzione di Petrocelli alla guida della Commissione, ha deciso nulla e rinviato il caso al 3 maggio.

(Di Francesca Chiri/ANSA)

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