Draghi prepara il viaggio a Kiev e lima il decreto aiuti-energia

La riunione del Consiglio dei Ministri, presieduta dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, collegato da remot
La riunione del Consiglio dei Ministri, presieduta dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, collegato da remoto. (Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Un decreto da 6 (o più) miliardi per aiutare famiglie e imprese italiane a far fronte alla crisi portata dalla guerra in Ucraina e la preparazione del viaggio a Kiev. Dopo il ponte del 25 aprile si apre una settimana impegnativa per il premier Mario Draghi, alle prese sia con le ultime limature del provvedimento sostegni, che conterrà anche un’importante semplificazione per la produzione da rinnovabili, sia con le nuove mosse sullo scacchiere del conflitto in corso in Ucraina.

Entro l’inverno bisognerà riempire gli stoccaggi per far fronte ai mesi freddi e nell’arco di 2 o 3 anni, liberarsi della dipendenza da Mosca. Di qui, l’importanza delle missioni all’estero – in particolare in Africa – per incrementare le fonti di approvvigionamento energetico, ma anche di una spinta sulla produzione nazionale.

Il Mef fino all’ultimo momento utile continuerà a lavorare per recuperare, anche in linea con le richieste della maggioranza, maggiori risorse per aumentare la dote del documento di economia e finanza. Ma al momento è escluso un nuovo scostamento di bilancio. Per una seconda tranche di aiuti si attende di capire se ci sarà una “risposta Ue”, una sorta di Recovery di guerra. E, se non dovesse arrivare, si cercherà un’altra via.

Nel decreto in arrivo, oltre alla proroga degli aiuti per bollette e carburanti, potrebbero entrare: altri fondi per l’accoglienza profughi, un ampliamento della platea del bonus sociale, garanzie per la liquidità delle imprese e sostegni per le categorie più colpite. Tra le filiere produttive che hanno richiesto un supporto ci sono quella del legno e della ceramica, con problemi legati anche al recupero di materiali.

Le richieste della maggioranza sono già sul tavolo: dal M5s, che ha chiesto di azzerare l’Iva su prodotti alimentari come pane e latte, al Pd, che ha ipotizzato di introdurre un assegno energia per le famiglie più deboli e di intervenire sul costo degli abbonamenti dei bus. Mentre, sul versante fisco, in ballo c’è la delicatissima mediazione con il centrodestra, appesa al filo del sistema duale e del catasto.

Nel capitolo energia saranno centrali i nuovi accordi di fornitura con l’Algeria, il Congo, l’Angola e il Mozambico, Egitto e Qatar, ma anche lo snellimento degli iter autorizzativi per la produzione da eolico e fotovoltaico, per cui gli operatori del settore avrebbero richiesto una figura tecnica di ‘semplificatore’. Potrebbe tornare d’attualità il progetto di un rigassificatore a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, accanto ai due impianti galleggianti già annunciati.

Ma per raggiungere l’indipendenza energetica da Mosca, l’Italia starebbe sondando tutte le strade possibili: dalla geotermia ai parchi eolici galleggianti, da un possibile provvedimento ‘sblocca trivelle ad una massimizzazione (a tempo) della produzione dalle centrali a carbone esistenti, passando per una politica di risparmio energetico. Dalle riunioni tecniche che, a partire da domani, si susseguiranno a Palazzo Chigi emergeranno i contenuti effettivi del decreto: cosa entrerà dentro e cosa sarà rimandato ad altri provvedimenti.

Sull’invio di armi offensive in Ucraina, si registra la posizione critica del leader del Movimento, Giuseppe Conte che guarda con preoccupazione ad “un’escalation militare” e annuncia una discussione nel merito, domani, nel consiglio nazionale M5s.

Tra questa settimana e la prossima il capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi voleranno a Strasburgo. Il 3 maggio sarà la prima volta del presidente del Consiglio davanti ai 705 eurodeputati della Plenaria, un’occasione in cui potrebbe tornare d’attualità la proposta di un tetto europeo al prezzo del gas.

Poi, c’è il viaggio a Kiev del capo del governo, che potrebbe tenersi a ridosso di quello a Strasburgo. Ma sui tempi e le modalità della missione pesano diverse variabili: una su tutte la negativizzazione del premier dal Covid.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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