“Morti nei bombardamenti alle stazioni”

La carcassa di un auto carbonizzata in seguito ai bombardamenti a Kharkiv. (ANSA)

ROMA. – Non solo feriti ma anche morti negli attacchi missilistici che hanno colpito cinque stazioni ferroviarie nell’Ucraina dell’ovest e centrale.

Secondo quanto riferisce la Bbc online, le autorità locali della regione centrale di Vinnytsia hanno annunciato su Telegram l’uccisione di alcune persone e il ferimento di altre dopo gli attacchi alle stazioni di Zhmerynka and Kozyatyn senza però precisarne il numero.

“I russi stanno provando a colpire le infrastrutture critiche”, hanno aggiunto le medesime autorità spiegando che le ferrovie ucraine hanno “cancellato o dirottato” i treni.

Mosca ha annunciato il cessate il fuoco oggi per consentiré ai civili di lasciare l’acciaieria assediata di Azovstal a Mariupol in Ucraina. Lo rende noto il ministero della difesa russo. L’Interfax precisa che il corridoio umanitario sarà in vigore a partire dalle 14 di oggi ora locale. La Russia non ha però abbandonato i suoi piani per usare armi chimiche contro gli ucraini e i civili che soggiornano nelle acciaierie Azovstal nella città portuale assediata di Mariupol. Lo scrive l’agenzia ucraina Ukrinform che cita la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino.

Il presidente russo Vladimir Putin, riferisce la Tass, ha ordinato misure immediate contro la diffusione di “fake news”, in risposta agli appelli su Internet per proteste non autorizzate. L’economia russa è in grado di reggere alle sanzioni occidentali. É il senso del messaggio lanciato oggi a Mosca da Putin. “L’economia russa – ha detto Putin secondo quanto riferisce la Tass – ha certamente tutte le capacità per operare stabilmente e senza fallimenti anche in nuove realtà”.

Gruppi di sabotaggio e ricognizione stavano preparando attentati a tre membri del Parlamento ucraino. A riferirlo il portavoce dello stesso Parlamento, Ruslan Stefanchuk, in un’intervista a Ukrainska Pravda. “Non posso fornire cognomi o dettagli. Ma i servizi competenti riferiscono” di queste azioni, ha aggiunto sottolineando che il personale del Parlamento e le forze dell’ordine hanno preso le adeguate misure di sicurezza.

A quanto apprende l’ANSA, la proposta formale del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia potrebbe slittare alla prossima settimana. Una riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue è stata convocata per mercoledì ma fonti europee spiegano che il testo delle nuove misure, incluse quelle sul petrolio, molto probabilmente non sarà sul tavolo. Si tratta, rimarcano le stesse fonti, di un work in progress e non si esclude un’accelerazione all’ultimo minuto ma, al momento, si prevede che questa settimana sia impiegata per le consultazioni sulle nuove sanzioni tra la Commissione Ue e le cancellerie europee.

La Commissione europea ha proposto oggi emendamenti alle regole di Eurojust – il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione in materia di giustizia penale – per poter assistere meglio le indagini sui crimini di guerra in Ucraina.

Le modifiche darebbero all’agenzia “la possibilità legale di raccogliere, conservare e condividere le prove dei crimini di guerra” dato che “a causa del conflitto in corso, è difficile immagazzinare e conservare le prove in modo sicuro in Ucraina”. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea.

“Oggi c’è tra gli storici concordia nell’assegnare il titolo di resistente a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell’arbitrio e contraria al diritto, oltre che al senso stesso della dignità”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ad Acerra in occasione del 25 aprile. “Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei. Avvertiamo l’esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra”, ha detto Mattarella.

“Caro fratello! Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l’Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi una realtà per il popolo ucraino, desideroso di una nuova alba che porrà fine all’oscurità della guerra”. È il passaggio centrale della lettera che papa Francesco ha inviato al patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, in occasione della Pasqua che alcune chiese cattoliche e ortodosse hanno celebrato ieri, domenica 24 aprile, secondo il calendario giuliano. Lo riporta Vatican News.

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