Presidente Mattarella: “La Ue rimanga compatta sulle sanzioni”

Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. la Signora Zuzana Čaputová, Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale
Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. la Signora Zuzana Čaputová, Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale. (Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Non è certo il momento per l’Europa di tornare alle divisioni rispetto alla “minaccia russa”. Sergio Mattarella lancia l’allarme percependo incrinazioni e distinguo in ambito europeo rispetto alla linea da tenere nella risposta a Vladimir Putin.

Probabilmente il Quirinale coglie alcune esitazioni rispetto all’arma finale del pacchetto di sanzioni, cioè l’embargo su gas e petrolio, rispetto al quale l’Europa è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio. Di questo il presidente della Repubblica parla apertamente durante un incontro al Quirinale con la presidente slovacca Zuzana Caputova, alla guida di un Paese certamente più dialogante rispetto al gruppo di Visegrad.

“Occorre rafforzare la collaborazione europea su tutti i fronti per affrontare uniti le minacce provocate dalla guerra. Dobbiamo continuare a mantenere la compattezza nell’Ue e con la Nato e a operare come abbiamo già fatto – con le sanzioni economiche, con l’aiuto all’Ucraina – per impedire che il governo della Federazione Russa consolidi l’idea che sia possibile risolvere le controversie con l’aggressione militare. Questo è l’unico modo per fermare l’allargamento del conflitto che avrebbe conseguenze gravissime”, assicura il capo dello Stato.

Sanzioni, quindi. non solo da mantenere ma da rafforzare come ormai chiedono quasi tutti i Paesi europei. Resta la prudenza della Germania che frena sulla linea dura. Il cancelliere Olaf Scholz resiste, consapevole di una dipendenza energetica dal gas russo non dissimile da quella italiana.

Ma da parte del governo negli ultimi giorni non sono stati posti veti a un rafforzamento delle misure anti-Putin e l’Italia resta attivissima nella ricerca di altri fornitori, come dimostra la visita odierna in Angola dei ministri Di Maio e Cingolani. O la prossima missione energetica programmata a breve in Mozambico.

Per il presidente Sergio Mattarella, la pericolosità della sfida ucraina, impone ai 27 di “garantire la coesione politica all’interno dell’Unione senza la quale non può esistere possibilità di creare una difesa comune”, altro tema forte dell’agenda comunitaria. Se si parla di compattezza, di unità e solidarietà non si può dimenticare che le fratture sui valori fondanti dell’Unione devono assolutamente sanate.

E il presidente Mattarella ha voluto sottolineare quanto sia importante il rispetto delle regole interne dedicando un passaggio del suo intervento a Polonia ed Ungheria: “il rispetto della legislazione europea e delle sentenze dell’Alta Corte è necessario per questo fine”, ha evidenziato.

La Polonia e l’Ungheria sono sotto i fari della giustizia europea (la prima per la mancanza di indipendenza dei giudici e la seconda per la gestione di Orban dei migranti) per mancato rispetto dello stato di diritto. Piena concordanza su questo tema con la presidente slovacca Caputova.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)

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