Federcalcio spagnola: accordo per la Supercoppa ‘legale’, da noi neanche un euro a Piqué

MADRID — Un accordo “magnifico” e “legale” che ha permesso la “sopravvivenza” di “molti umili club” spagnoli: è così che il presidente della Federcalcio spagnola (Rfef), Luis Rubiales, ha definito la ricca operazione per portare in Arabia Saudita la Supercoppa nazionale, una questione finita al centro delle polemiche negli ultimi giorni a causa di varie notizie pubblicate sulla stampa riguardanti, in particolare, il coinvolgimento nella vicenda di una società che fa capo al difensore del Barcellona Gerard Piqué.

A motivare le dichiarazioni pubbliche di Rubiales, rilasciate nel corso di una conferenza stampa di oltre due ore tenutasi oggi a Madrid, sono audio e altri documenti pubblicati dalla testata digitale “El Confidencial”: secondo quanto pubblicato, la società di Piqué, chiamata Kosmos, avrebbe incassato una commissione da 24 milioni di euro per aver operato come intermediaria nell’accordo con il Paese arabo, un’operazione per il cui buon esito il calciatore catalano e il presidente della Federazione avrebbero collaborato strettamente.

Rubiales ha respinto i sospetti su un possibile conflitto d’interessi legati a questo contratto e ha negato che la commissione ottenuta da Kosmos sia stata pagata dalla Rfef.

“La Federazione non ha pagato, non paga e non pagherà un solo euro di commissione per questa operazione”, ha affermato. Parole che fanno eco a quelle pronunciate a riguardo dallo stesso Piqué meno di due giorni fa.

“Sono molto orgoglioso di questo accordo. Per il calcio spagnolo è un accordo importante, totalmente legale e secondo me non c’è conflitto di interessi”, aveva affermato sulla piattaforma Twitch.

Il numero uno della Federcalcio spagnola ha poi spiegato che attualmente è in essere con l’Arabia Saudita un contratto di durata decennale e che prevede entrate da “400 milioni di euro per il calcio spagnolo”. E ha posto l’accento su un aspetto su cui la Rfef aveva già lanciato un grido d’allarme alcuni giorni prima che “El Confidencial” pubblicasse il suo scoop sul caso. “Hanno sottratto informazioni dal mio cellulare in modo illegale e quasi nessuno ne sta parlando”, ha detto, “io non ho autorizzato che si pubblicasse nulla”.

Redazione Madrid

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