Draghi chiede unità ai partiti per rispettare le scadenze

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto una conferenza stampa insieme al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, per illustrare i contenuti del Documento di economia e finanza, approvato dal Consiglio dei Ministri n. 71
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto una conferenza stampa insieme al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, per illustrare i contenuti del Documento di economia e finanza, approvato dal Consiglio dei Ministri n. 71. (Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – “Il Governo ha fatto tanto, ora avanti senza dividerci”. L’input lanciato a Pasqua dal premier Mario Draghi, nella sua intervista al Corriere della sera attende una risposta dalla sua variegata maggioranza sin dai primi passaggi delle prossime delicate settimane, dall’esame della riforma del Csm a quello del Def, dal braccio di ferro sulla delega fiscale a quella sulla concorrenza, passando per le modifiche al dl Ucraina bis.

Bloccato dal Covid, anche se asintomatico, Draghi in questi giorni dovrà restare nella sua villa umbra a Città della Pieve finché non si sarà negativizzato. Da lì continuerà comunque a lavorare e a seguire i dossier internazionali relativi al conflitto in Ucraina e all’energia, nonché la preparazione dei nuovi decreti per aiuti contro il caro-bollette e per le rinnovabili, che l’esecutivo punta di varare nelle prossime settimane.

Ora si adeguerà l’agenda alla luce dell’imprevisto, tenendo conto che comunque il primo consiglio dei ministri non si sarebbe svolto prima di venerdì, dopo la missione in Africa e l’approvazione del Def. Intanto l’ex governatore della Bce ha mandato messaggi chiari ai partiti, nella prima intervista da quando è a Palazzo Chigi.

“Il Governo è a disposizione delle forze politiche per consolidare l’unità nazionale, per fare ciò che è bene per le famiglie e per le imprese. Non serve preoccuparsi – ha affermato -. L’occhio del Governo è fisso su quello che c’è da fare, su tutto quello che può permettere a questa coalizione di raggiungere i suoi obiettivi”.

“Noi ci siamo, senza retropensieri, senza sotterfugi. Avanti con determinazione e serietà, nell’interesse dell’Italia”, ha garantito il segretario del Pd Enrico Letta. Leu è sulla stessa linea per rendere incisiva l’azione di governo, e da +Europa Benedetto Della Vedova chiede agli alleati di evitare “balletti pre elettorali”.

Sono anche e soprattutto le riforme legate al Pnrr gli obiettivi nel mirino di Draghi, “ancora fiducioso che possano essere approvate tutte abbastanza rapidamente”. In n Aula alla Camera approda quella del Csm, dopo il travagliato passaggio in commissione Giustizia: non verrà posta la questione di fiducia ma Iv ha già annunciato che si asterrà.

L’imprevisto Covid rende incerti i tempi del nuovo confronto fra premier e centrodestra di governo sulla delega fiscale. Maurizio Gasparri (FI), gli ha mandato un augurio scherzoso: “Per diventare negativo e quindi esser politicamente positivo, cancella il comma 2 dell’articolo 6 della delega fiscale, quello sulla casa e il catasto…”.

In attesa delle proposte di mediazione su catasto e sistema fiscale duale (l’ipotesi è attenuarlo per salvaguardare le cedolari), nell’intervista Draghi ha ammesso che “c’è qualche margine di trattativa”, chiarendo però che “ovviamente qualsiasi modifica dovrà andare bene anche al centrosinistra”. Sulla riforma della concorrenza “restano pochi nodi”, ha detto il premier. Ma sono intricati, come balneari e tassisti.

In commissione Industria al Senato, capigruppo e relatore definiranno i tempi per l’esame degli emendamenti: l’obiettivo del governo è ottenere entro giugno l’approvazione nelle due Camere. La ripresa dei lavori dopo Pasqua a Montecitorio prevede anche una mozione del M5s che impegnerebbe tra l’altro l’esecutivo ad avviare in ambito Ue un confronto per la creazione di un Energy Recovery Fund.

Mercoledì Camera e Senato esamineranno il Def, con richieste di scostamento condivise da più parti della maggioranza ma non da Palazzo Chigi e Mef, che per ora non hanno nei piani extra-deficit. Il pressing si estende sul dl Ucraina bis, all’esame delle commissioni Finanze e Industria del Senato: i partiti premono per aumentare l’aliquota della tassazione straordinaria del 10% sugli extraprofitti delle aziende energetiche.

Tanti i fronti caldi e sempre meno il tempo. Per la dem Monica Cirinnà, “è tanto se ci sono sei mesi di lavoro vero. Dei temi divisivi in autunno non se ne parlerà perché cominciano i ricatti sul bilancio, poi c’è Natale, e a gennaio il presidente scioglie le Camere, perché bisogna votare entro il 23 marzo”, dice.

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

Lascia un commento