L’allarme di Kiev: i bimbi ucraini rapiti e deportati

Bambini ucraini profughi.
Bambini ucraini profughi. (ANSA)

ROMA.  – Il destino dei bambini di un Paese in guerra è sempre segnato. Dalle ferite, dai traumi, quando non dalla morte. Ma per i bambini dell’Ucraina si aggiunge un’ulteriore e spaventosa variabile: essere deportati in una nazione diversa, lontano dai luoghi familiari, in strutture o famiglie sconosciute.

E proprio dalla Crimea è arrivato l’allarme di un gruppo per i diritti umani secondo cui i soldati russi avrebbero portato via con la forza da Mariupol 150 bambini, 100 dei quali erano ricoverati in ospedale, la maggior parte strappata ai genitori.

“L’esercito russo ha portato via 150 bambini dalla città portuale dell’Est e li ha trasferiti nel Donetsk occupato en el Taganrog russo”, ha denunciato  Olha Skrypnyk, capo del grupo per i diritti umani della Crimea.  La maggior parte dei minorenni, che non sono orfani, è stata portata via senza i genitori, secondo Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol. “Alcuni dei bambini rapiti, ha spiegato, hanno perso i genitori nei bombardamenti, ma hanno tutori nei territori non occupati o sono sotto la protezione dello Stato”.

Gli orfani invece, insieme con il personale dell’orfanotrofio della città, erano stati evacuati da Mariupol tra il 24 e il 25 febbraio.

Il grido d’allarme dei volontari si aggiunge alle parole durissime del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in un’intervista alla Cnn ha dichiarato che ben 5 mila bambini sono stati “deportati” dalla regione di Mariupol in Russia dall’inizio dell’invasione.  “Circa 5 mila bambini – ha denunciato il presidente ucraino durante l’intervista – sono stati deportati da questa regione perché non gli hanno permesso di andare nelle zone libere dell’Ucraina: quei bambini, dove sono? Non lo sa nessuno”, ha concluso.

La posizione di Mosca sui bambini trasferiti nelle zone occupate del Donbass o sul territorio russo è specularmente opposta a quella ucraina. Proprio 5 giorni fa Larisa Falkovskaya, direttore del dipartimento per la protezione dei diritti dei bambini del ministero dell’Istruzione russo, ha annunciato che 2161 orfani erano arrivati in Russia “dai territori liberati dell’Ucraina”, ossia dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. E intendeva dire che quei minorenni erano tornati a casa.

“Oltre 100 bambini sono arrivati dai territori liberati dell’Ucraina – ha spiegato – Ci sono anche 368 bambini in età prescolare, 1.683 scolari e 210 studenti”. Secondo ministero dell’Istruzione russo inoltre più di 1.000 bambini sarebbero “arrivati come parte di gruppi organizzati con accompagnatori”.

Ma Kiev non ci sta a perdere la sua infanzia. E il ministero degli Affari esteri ucraino punta il dito anche contro la minaccia che cittadini russi adottino illegalmente bambini ucraini: “I soldati russi continuano a deportare con la forza persone dall’Ucraina, compresi bambini che hanno perso i genitori in guerra. Tali azioni rientrano nel reato di sequestro di persona”. Azioni quindi che richiedono anche “la reazione della comunità internazionale”.

(di Silvana Logozzo/ANSA).

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