Il gas algerino a Roma diventa un caso in Spagna

Un impianto di gas.

MADRID.  – La missione di lunedì del premier Mario Draghi in Algeria non è passata inosservata in Spagna, fortemente dipendente dal gas nordafricano. E in alcuni settori dell’opinione pubblica iberica si fanno strada, dopo la nuova intesa sulle forniture energetiche fra Roma e Algeri, timori per un possibile indebolimento della posizione spagnola in materia.

A Madrid stanno infatti arrivando dal Paese maghrebino segnali di forte malcontento, legati a questioni geopolitiche, come sottolinea anche il sito “Dernières Info d’Algérie” (Dia). Da quelle parti non è per nulla piaciuta la recente presa di posizione del governo di centrosinistra spagnolo in favore del Marocco — principale rivale regionale dell’Algeria — sulla spinosa questione del Sahara Occidentale, territorio conteso da molti anni fra Rabat e indipendentisti sostenuti da Algeri.

Una svolta improvvisa, dopo decenni di neutralità strategica, che ha permesso al premier Pedro Sánchez di annunciare la fine di una crisi diplomatica e l’inizio di una “nuova partnership” con il Marocco. Ma a cui gli algerini hanno reagito richiamando in patria l’ambasciatore a Madrid e minacciando di aumentare il prezzo del gas.

Così, mentre l’asse energetico Algeria-Italia si scalda, in Spagna i media conservatori si scagliano contro Sánchez, accusato di aver compromesso i rapporti con il Paese nordafricano. “Mentre si distanzia dal nostro Paese, l’Algeria, uno dei nostri principali fornitori di gas naturale, ha avviato un non celato avvicinamento all’Italia”, afferma ad esempio un duro editoriale de El Mundo.

“Non c’è dubbio che il prossimo fallimento del governo sarà quello di aver perso l’occasione per la Spagna di diventare il principale centro di distribuzione del gas algerino per tutta l’Europa, in favore dell’Italia”, aggiunge il quotidiano. Critiche a cui fanno eco quelle dell’opposizione (Partito Popolare, Vox).

La risposta dell’esecutivo arriva con messaggi volti a tranquillizzare gli animi più irrequieti, in un contesto di tensioni sociali dovute al caro-bollette in crescendo da mesi.

“Le forniture di gas dall’Algeria sono garantite”, ha affermato la portavoce del governo Isabel Rodríguez, aggiungendo che “la situazione dell’Italia non è paragonabile a quella spagnola”, in quanto “la dipendenza dell’Italia dal gas russo è del 40%” mentre quella della Spagna “è dell’8%”.

L’Italia certamente non entra in una polemica tutta interna alla Spagna e, per ora solo, mediatica. Fonti italiane vicine al dossier energetico si limitano a sottolineare come l’Algeria abbia quantità di gas non utilizzato e che, pertanto, come rimarcato anche in conferenza stampa dalla stessa portavoce del governo spagnolo, Madrid non rischia sulle forniture.

Peraltro – assicurano le stesse fonti – l’Italia è disponibile a creare infrastrutture di reciproca utilità”. E intanto continua nella ricerca di partner che possano aiutarla a ridurre la dipendenza dal gas russo. In questa chiave vanno letti i prossimi viaggi di Mario Draghi in Congo, Angola e Monzambico.

(di Francesco Rodella/ANSA).

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