A Mariupol tank russo distrugge sede Caritas, 7 morti

Il dolore nel volto di una donna nella guerra in Ucraina. (ANSA)

ROMA.  – Nella città martire di Mariupol, praticamente rasa al suolo dalle bombe russe, non è stata risparmiata neanche la sede della Caritas. L’edificio di Caritas Ucraina è stato colpito e distrutto da un carro armato russo. In quel momento, nel centro c’erano persone che si nascondevano dai bombardamenti e cercavano un posto sicuro. Sette persone sono morte, di cui due operatrici e cinque loro familiari.

“Questa drammatica notizia lascia la famiglia Caritas inorridita e scioccata. Ci uniamo nel dolore e nella solidarietà alla sofferenza delle famiglie e dei nostri colleghi di Caritas Ucraina che stanno vivendo questa tragedia”, commenta il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John, esprimendo il dolore della Confederazione delle organizzazioni umanitarie della Chiesa. Del fatto si è saputo solo nelle ultime ore, ma il tragico attacco è avvenuto probabilmente il 15 marzo, quando da un carro armato sono stati esplosi colpi contro l’edificio del centro Caritas a Mariupol, uccidendo le due collaboratrici e cinque dei loro familiari.

In questo momento, a causa dell’assenza di comunicazioni con la città di Mariupol e l’impossibilità di avere accesso ai locali del centro Caritas, l’ufficio nazionale di Caritas Ucraina non ha ancora elementi sufficienti per determinare cosa sia successo e continua a raccogliere informazioni.

Presumibilmente, le operatrici Caritas e le loro famiglie si erano rifugiate nel centro durante i bombardamenti alla città. “Caritas Internationalis ribadisce il suo incessante appello alla pace, come facciamo ormai da 48 giorni”, aggiunge John. ”

Il “martirio” in Ucraina, come lo ha definito Papa Francesco, deve finire, e deve finire adesso. La comunità internazionale deve fare l’impossibile per fermare immediatamente questo massacro. Si deve dare una possibilità alla pace. Il conflitto armato e la violenza non sono la soluzione. Le vite umane devono essere salvaguardate, la dignità umana rispettata e la sicurezza dei civili deve essere garantita”.

Le organizzazioni Caritas condannano anche le diffuse violazioni della legge umanitaria internazionale in diverse aree dell’Ucraina. Dall’inizio del conflitto, le due organizzazioni Caritas presenti in Ucraina, Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina, sono state al fianco della gente e finora, anche con la collaborazione della Confederazione Caritas, hanno fornito assistenza umanitaria a circa 600.000 persone.

“Le organizzazioni Caritas in Ucraina e nei Paesi vicini continueranno ad assicurare assistenza salvavita alla popolazione del Paese e ai rifugiati in fuga dalla guerra. Siamo profondamente grati a tutti gli operatori e i volontari Caritas che continuano incessantemente a servire le persone bisognose, anche a rischio della loro stessa vita”, aggiunge Aloysius John.

La presidente di Caritas Ucraina, Tetiana Stawnychy, chiede un’attenzione speciale in memoria delle vittime. “Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e delle vostre preghiere per le famiglie delle vittime, per la comunità di Caritas Mariupol e la comunità di Caritas Ucraina”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA).

Lascia un commento