Pentagono invia migliaia di missili a Kiev

Il presidente nordamericano, Joe Biden al pentagono. (ANSA)

ROMA. Il Pentagono ritiene che Putin abbia ormai rinunciato a conquistare Kiev ma non rallenta le sue forniture di armi all’Ucraina: anzi, si impegna a potenziare i rifornimenti.

E mentre il G7 annuncia nuove sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, l’Ue chiede un embargo totale sul gas e sul petrolio russi ed i 27 ambasciatori dei Paesi membri danno il via libera al quinto pacchetto di sanzioni Ue, che include tra l’altro il graduale embargo all’import di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).

Intanto, la  presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, esorta a “fare di tutto per isolare Putin e i suoi alleati”.

Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rápidamente l’Ucraina, ma si sbagliava: e adesso “potrebbe aver rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale, concentrandosi nel sud e nell’est del Paese”. Secondo il vicesegretario della Nato, Mircea Geoana, nelle prossime settimane nel sud-est dell’Ucraina ci “sarà un altro tipo di guerra, più convenzionale e su scala più vasta”. Parlando a Piazzapulita, Geoana ha aggiunto: “Il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all’Ucraina…”.

In vista dell’offensiva di Mosca a sud-est, il Pentagono si prepara inviare a kiev – tra l’altro – più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue Charles Michel anticipa che l’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. Allo stesso tempo, l’Australia annuncia che invierà a Kiev i 20 veicoli corazzati richiesti dallo stesso presidente Zelensky.

La corsa ad armare l’Ucraina, quindi, si fa più intesa di fronte alle atrocità di Mosca, mentre continuano le evacuazioni dalle zone più a rischio: ieri sono state evacuate almeno 4.676 persone attraverso 10 corridoi umanitari.

Zelensky ritiene che la situazione a Borodyanka sia “molto più orribile” rispetto al recente presunto massacro di civil compiuto a Bucha, che ha spinto molti nella comunità internazionale ad accusare Vladimir Putin di crimini di guerra e l’assemblea generale dell’Onu ad approvare la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani.

Nella risoluzione proposta da Usa e Gran Bretagna – tra i co-sponsor anche l’Italia – si esprime “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”, a partire proprio da Bucha.

Da parte loro, i leader del G7 hanno concordato di vietare “nuovi investimenti in settori chiave dell’economia russa, compreso il settore energetico”, oltre ad ampliare i divieti all’esportazione di determinati beni e ad imporre un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe.

Continua intanto l’offensiva di Mosca, anche se il Cremlino ammette che le forze russe hanno subito “perdite significative” in Ucraina: almeno due esplosioni hanno scosso Odessa nelle ultime ore, mentre il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha annunciato che 26 corpi sono stati estratti dalle macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, cittadina a nord-ovest di Kiev dove circa 200 residenti risultano dispersi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece reso noto che almeno 103 attacchi contro i servizi sanitari del Paese sono stati registrati dall’inizio dell’invasione, per un totale di 73 vittime e 51 feriti.

Ma Zelensky non si perde d’animo e invita le ambasciate di tutto il mondo a tornare nella capitale: “Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici – ha detto il presidente ucraino -. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro”. L’ambasciatore della Lituania in Ucraina, Valdemaras Sarapinas, è tornato a Kiev ieri dopo aver lavorato per oltre un mese da Leopoli (ovest). La Lettonia ha annunciato che la sua ambasciata a Kiev ha ripreso le sue attività e che l’ambasciatore vi farà rientro presto dopo consultazioni a Riga

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