Schiaffo a Scholz, bocciato l’obbligo di vaccino

Una bambina riceve il vaccino anti-Covid.
Una bambina riceve il vaccino anti-Covid. (ANSA)

BERLINO. – Il Parlamento tedesco boccia l’obbligo del vaccino anticovid per il gli over 60. E la votazione al Bundestag rappresenta una sonora sconfitta per il cancelliere Olaf Scholz, il primo a spingere per una misura via via ridimensionata proprio per evitare lo schiaffo arrivato oggi dagli scranni parlamentari.

Il momento della votazione, dopo un dibattito durato mesi, non era certo ideale: la variante omicron non spaventa come le precedenti, e l’ondata attuale ha superato il suo picco proprio in questi giorni. Restano circa 300 vittime quotidiane nei bollettini del Robert Koch Institut – oggi 378, con oltre 200 mila nuove infezioni nelle 24 ore e una incidenza settimanale su 100 mila abitanti di 1251,3 casi – e resta la preoccupazione del ministro della Salute, Karl Lauterbach (Spd), a sua volta sconfitto: “Si tratta di una decisione importante. Adesso sarà più difficile affrontare il prossimo autunno”.

Il ministro rigorista, scelto per far parte dell’esecutivo proprio per la severità mostrata in passato in materia, quando era un fautore dei lockdown duri, ha però subito un forte calo di credibilità dopo il recente dietrofront annunciato in tv sulla decisione di rendere da maggio l’isolamento dei contagiati facoltativo.

Al momento c’è quindi, anche sul covid, molta tensione nella scena politica tedesca. Sull’obbligo vaccinale, che Scholz e Lauterbach avrebbero voluto a partire dai 18 anni e che si era progressivamente ammorbidito fino alla decisione di disporlo solo dopo i 60, hanno votato 378 deputati contro e 296 a favore, mentre 9 sono stati gli astenuti. Di fronte alla forte polarizzazione su una misura che ha diviso la società come i partiti, si era lasciata la libertà di coscienza e molti liberali (pur essendo forza di governo) si sono pronunciati contro, contribuendo ad affossare la misura.

Inutile dire che neppure i conservatori di Friedrich Merz hanno voluto dare una mano, nonostante l’appello, quasi disperato, di Lauterbach: “non piantateci in asso”, aveva detto prima che iniziasse la votazione. Intanto proprio l’FDP di Christian Lindner non ha escluso che un provvedimento del genere possa essere riconsiderato in vista di un eventuale peggioramento della situazione pandemica, nei prossimi mesi. In Germania la campagna vaccinale è stata debole e soltanto il 76% della popolazione ha una immunizzazione dal covid.

Pesa nei titoli della stampa anche la batosta politica: “fallimento su tutta la linea”, decreta la Sueddeutsche Zeitung, giornale vicino ai socialdemocratici, che rileva “la pesante sconfitta del cancelliere e del ministro”.

(Rosanna Pugliese/ANSA).

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