Perù: sciopero trasporti al 10/o giorno, saliti a 6 i morti

Pedro Castillo cappello in testa e poncho sulle spalle tra i suoi sostenitori.
Pedro Castillo cappello in testa e poncho sulle spalle tra i suoi sostenitori. Archivio. EPA/Francisco Vigo

LIMA.  – Continua oggi, per il 10/o giorno, lo sciopero nazionale dei trasporti in Perù cominciato lo scorso 28 marzo, con numerosi posti di blocco sulle vie di comunicazione nel sud del Paese, e soprattutto lungo la statale Panamericana Sur.

Gli scontri fra i manifestanti, che fanno parte dei settori dell’autotrasporto e dell’agricoltura, e le forze dell’ordine, sono stati particolarmente intensi ed hanno interessato nei giorni scorsi anche la capitale, Lima, e la città portuale di Callao.

Il quotidiano La Republica ricorda oggi che le proteste si concentrano in queste ore nei dipartimenti di Junín, Arequipa e Ica, e che il bilancio provvisorio degli incidenti è di almeno sei morti e decine di feriti. L’ultimo, aggiunge il giornale, è stato Yhony Quinto Contreras, ucciso ieri a Ica da “un proiettile vagante che lo ha colpito alla testa”.

Da segnalare, fra l’altro, che oggi a Huancayo, dipartimento di Junín, una delle zone dove sono più vive le proteste, il presidente della repubblica Pedro Castillo presiederà una riunione decentrata del consiglio dei ministri.

La presenza del capo dello Stato nella regione è in linea con una delle richieste avanzate dai dimostranti che sollecitano misure di contenimento dell’aumento dei prezzi del carburante e dei generi alimentari.

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