Orfani ucraini ripopolano un paesino in Garfagnana

La comunità della Confederazione delle Misericordie d'Italia di Fasciandora riceve i bambini ucraini.
La comunità della Confederazione delle Misericordie d'Italia di Fasciandora riceve i bambini ucraini.

FOSCIANDORA (LUCCA). – Sono 42 i bambini e ragazzi ucraini provenienti da un orfanotrofio nella zona di Leopoli, e con loro 10 accompagnatori, che da pochi giorni sono ospitati nel territorio di Fosciandora, piccolo comune della Garfagnana di poco più di 500 abitanti, accolti in una struttura nei pressi del Santuario di Maria Santissima della Stella, nella frazione di Migliano.

L’iniziativa rientra nel quadro di un’operazione più ampia gestita dalla Confederazione delle Misericordie d’Italia. Si tratta di un significativo gesto di solidarietà che interessa tutta la valle del Serchio ma in modo diretto Fosciandora, che si trova ora ad essere ripopolato da tanti ragazzi e bambini. Cosa che non succedeva da molto tempo.

Appena saputa la notizia la piccola comunità si è animata e molti abitanti del luogo si sono messi a disposizione in qualsiasi modo per i nuovi arrivati fuggiti dalla guerra. E’ così iniziata una vera e propria gara di solidarietà nei confronti del gruppo di orfani. Chi ha portato un pallone, chi delle matite e dei libri per bambini, chi una torta, ma anche vestiti e altri generi di conforto per rendere migliore il soggiorno di bimbi e ragazzi.

A pochi giorni dall’arrivo del gruppo nella struttura, adiacente al santuario e che è adibita all’accoglienza dei turisti, c’è ora un magazzino pieno di giocattoli. La piccola comunità di Fosciandora ha già ‘adottato’ i nuovi arrivati, facendo a gara per aiutarli e stare con loro il più possibile. Intanto i più piccoli del gruppo hanno iniziato a frequentare asilo e scuola elementare dove l’opera di integrazione è già a buon punto, nonostante le difficoltà rappresentate dalla lingua.

All’asilo è stato preparato un grande cartellone colorato con bambini e bambine che si tengono per la mano e la scritta “Benvenuti” in italiano e in ucraino. Il più piccolo del gruppo non ha ancora un anno, mentre i più grandi sono adolescenti e arrivano a 17 anni. Al loro arrivo i giovani ucraini sono stati tutti visitati, sono in piena salute, e stanno iniziando ad ambientarsi nella loro nuova casa che li ospiterà almeno fino alla fine del conflitto nel loro paese.

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