Auto e taxi volanti: mercato da 65 miliardi dollari

Un auto volante in un diseño di fantascienza. (ANSA)

TORINO.  – Auto e taxi volanti non viaggiano solo nella fantascienza. Negli ultimi 4 anni i progetti di mobilità verticale hanno ricevuto più di 6 miliardi di dollari in investimenti, i primi prototipi sono decollati per voli di prova sperimentali e sono stati presentato più di 200 veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale. (eVTOL).

Si trata di un mercato da 65 miliardi di dollari. Dall’aeroporto di Roma e da Torino il primo volo potrebbe essere nel 2025, il servicio potrebbe essere in funzione anche tra Milano e Cortina nel 2026.

Fa il punto su questo settore lo studio “The Economics of Vertical Mobility”, presentato da Porsche Consulting in anteprima al Vtm (Vehicle and Trasportation Technology Innovation Meeting), la convention internazionale dedicata all’innovazione nella mobilità. Per offrire a tutti l’opportunità di utilizzare un aerotaxi con la facilità con cui chiamiamo un taxi oggi – spiega il Report –  abbiamo bisogno di una rete globale di più oltre 15.000 eVTOL in più di 30 città.

Questo servizio potrebbe raggiungere un prezzo competitivo vicino a quello di una corsa in taxi – dall’aeroporto di Torino alle Ogr il volo impiegherebbe 4 minuti e potrebbe costare 44 euro – portando l’utilizzo giornaliero a più di mezzo milione di persone.

“Sebbene la mobilità verticale nel 2035 sarà ancora una piccola parte dei modi con cui ci sposteremo, è fondamentale far sì che questo settore sia rilevante sia dal punto di vista economico che sociale – spiega Josef Nierling, ad di Porsche Consulting – dobbiamo raggiungere una scala tale da permettere a tutti di utilizzare gli eVTOL in città come oggi si utilizza un taxi. Solo così possiamo ottenere benefici individuali, come il risparmio di tempo negli spostamenti superiori ai 15 km, e sociali, come il supporto a persone più anziane o con disabilità.

In Italia la componentistica automotive potrebbe beneficiare dello sviluppo della mobilità verticale, in particolare quei produttori che hanno già intrapreso il percorso di trasformazione come fornitori della mobilità elettrica, inclusa l’infrastruttura di ricarica, così come di chi sviluppa tecnologie nella guida autonoma”.

(di Amalia Angotti/ANSA).

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