Rottamazione torna per 530.000, rate 2020 entro 9/5

Cartelle fiscali.
Cartelle fiscali. (ANSA)

ROMA.  – Ci sarà qualche giorno in più del previsto per sanare la propria posizione con il fisco se si è decaduti dalle rate del 2020 di rottamazione ter e saldo e stralcio. Il Sostegni ter, così come modificato dal Parlamento, ha riaperto i termini per far rientrare nelle definizioni agevolate oltre 530 mila contribuenti “decaduti”, tutti coloro cioè che nel 2020 e nel 2021 non sono riusciti a pagare rispettando il piano rateale accordato dal fisco.

Per rimettersi in carreggiata la prima scadenza prevista dalla legge di conversione è quella del 30 aprile, riservata appunto a chi non ha pagato regolarmente nel 2020. Tuttavia, considerando i giorni festivi e i 5 giorni di tolleranza tradizionalmente concessi in questi casi, il termine slitta al 9 maggio.

Il chiarimento arriva dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione che, pubblicando online le risposte alle Faq sulle novità fiscali introdotte dalla legge di conversione del decreto, ricorda come i 5 giorni siano concessi anche per le altre scadenze previste: quella del 31 luglio 2022 per le rate di rottamazione-ter e saldo e stralcio scadute nel 2021 e quella del 30 novembre per le rate di rottamazione-ter previste nel 2022. L’Agenzia specifica anche però che in caso di versamenti oltre i termini previsti o per importi parziali, verranno meno i benefici della definizione agevolata e i pagamenti già effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle Somme dovute.

Per il versamento dovranno essere utilizzati i bollettini già inviati dall’Agenzia riferiti alle originarie scadenze delle rate di ciascun anno che si possono richiedere anche sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. È possibile pagare presso la propria banca, agli sportelli bancomat abilitati, con il proprio internet banking, agli uffici postali, nei tabaccai e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa. Si può pagare anche direttamente agli sportelli ma esclusivamente su appuntamento. Infine, è possibile effettuare il versamento mediante compensazione con i crediti commerciali “certificati” maturati nei confronti della pubblica amministrazione.

Degli oltre 530.000 contribuenti interessati dalla misura, a livello regionale, il Lazio è al primo posto con 77.719 contribuenti interessati, seguito dalla Campania con 65.209 e dalla Lombardia con 64.752. Al quarto posto la Puglia con 39.565 contribuenti, poi ci sono Toscana (38.542), Sicilia (35.793), Emilia Romagna (29.837), Calabria (29.261), Piemonte (28.459), Veneto (27.908), Sardegna (21.883), Liguria (14.200), Marche (13.987), Abruzzo (13.951), Umbria (10.306), Friuli Venezia Giulia (6.849), Basilicata (6.550), Trentino Alto-Adige (3.391), Molise (3.046) e infine la Valle D’Aosta con 1.047 contribuenti.

Tra le città, in testa troviamo Roma con 56.236 contribuenti, seguita da Napoli (33.337), Milano (30.050), Torino (15.757 ) e Salerno (14.080).

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