L’orso Juan Carrito torna libero sulla Maiella

In una foto d'archivio l'orso Juan Carrito.
In una foto d'archivio l'orso Juan Carrito. (ANSA)

SULMONA. – Un anno fa, a primavera da poco iniziata, era stato avvistato con mamma orsa e i tre fratelli attraversare pericolosamente l’A25 all’altezza di Carrito, frazione di Ortona dei Marsi (L’Aquila), e l’episodio non rimase isolato, tanto che da quella località ha preso il suo nome.

Juan Carrito, ormai indipendente da mamma Amarena, divenne assiduo frequentatore di Villalago e di Roccaraso (L’Aquila), fin troppo assiduo, al punto che, per mettere fine alle sue scorribande fra pollai, scantinati e bidoni di rifiuti, è stato catturato, munito di radiocollare e trasferito un paio di volte lontano da Roccaraso dove però è sempre tornato.

Oggi, dopo tre settimane trascorse nell’area faunistica di Palena (Chieti), è di nuovo libero, stavolta sul massiccio della Maiella. L’operazione di ‘traslocazione’ è stata svolta oggi da personale del Parco Nazionale della Maiella in collaborazione con Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, Reparto Carabinieri Parco Nazionale “Maiella” e Reparto Carabinieri Biodiversità di Pescara.

Si tratta della seconda fase dell’intervento di emergenza, eseguito dal Parco della Maiella a supporto della Regione Abruzzo, iniziato il 6 marzo con la cattura a Roccaraso e il temporaneo trasferimento nell’area faunistica di Palena, in attesa di migliori condizioni meteorologiche.

Allontanare l’orso di due anni e mezzo dalle aree antropizzate, principalmente per la sua sicurezza, è l’obiettivo della traslocazione, intervento richiesto dalla Regione Abruzzo, ente competente, e autorizzato dal Ministero per la Transizione Ecologica su parere favorevole dell’Ispra.

Cattura e successiva traslocazione erano stati decisi il 5 marzo, a un mese dall’uscita dalla tana e dopo mesi di attività di monitoraggio e dissuasione, condotta inizialmente dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in collaborazione con tutti gli attori istituzionali Patom, il Piano d’azione nazionale per la tutela dell’orso bruno marsicano.

È difficile prevedere cosa farà nelle prossime settimane Juan Carrito, uno dei circa 60 individui di orso marsicano che sopravvivono solo sull’Appennino Centrale. Non è detto che non tenti di tornare in qualche centro abitato. “Il Parco della Maiella – spiega il direttore Luciano Di Martino – sta operando con estrema professionalità, supportando le operazioni di gestione della complessa situazione creatasi a Roccaraso sia attraverso azioni concrete sia attraverso proposte di possibili attività da sperimentare, tra le quali un percorso di ‘rieducazione’ che tuttavia deve essere ancora espressamente autorizzato”.

(di Eleonora Sasso/ANSA)

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