Fiducia ai minimi da gennaio ’21 con prezzi e guerra

Shopping in corso Buenos Aires all'apertura dei saldi, Milano
Una donna guarda la vitrina di un negozio in corso Buenos Aires, Milan ,.Archivio. Ansa/Matteo Corner

ROMA.  –    L’invasione dell’Ucraina, le tensioni sull’energia e la crescita dei prezzi spingono in basso il clima di fiducia dei consumatori che a marzo perde 11,6 punti arrivando a 100,8, il livello più basso da gennaio 2021.

Scende anche – secondo le rilevazioni Istat – la fiducia delle imprese ad eccezione di quelle delle costruzioni che resistono soprattutto grazie all’aumento degli interventi legati al Superbonus. Per il clima di fiducia delle imprese la flessione è più contenuta e l’indice passa da 107,9 a 105,4.

Il ridimensionamento così accentuato dell’indice dei consumatori – scrive l’Istat – “è essenzialmente dovuto al forte deterioramento delle aspettative sia sulla situazione económica del Paese sia su quella personale nonché ad un aumento delle attese sulla disoccupazione”.

L’indice sulle attese per la situazione economica del Paese è passato dal +6,8 di febbraio al -76,3 di marzo mentre quello sulla situazione económica personale scende dal -6,7 al -34,2. L’indice sulla fiducia delle imprese è calato anche in Germania con una perdita di 7,7 punti, superiore a quella ipotizzata dagli analisti.

L’Istat ha diffuso anche i dati aggiornati sul comercio estero a gennaio con un aumento delle esportazioni del 5,3% su dicembre e del 22,6% su gennaio 2021. Le importazioni  sono diminuite del 2% su dicembre e aumentate  su base tendenziale del 44,5%,  dato spiegato per un quarto dai maggiori acquisti di petrolio greggio e gas naturale. A gennaio le importazioni in Italia della sola energia hanno registrato un calo del 5% su dicembre e un aumento del 158,8% sull’anno. Le esportazioni di energia hanno registrato un calo del 5,4% su dicembre e un aumento del 104% sull’anno.

Le associazioni dei commercianti hanno espresso preoccupazione sulla ripresa dei consumi a fronte del calo del clima di fiducia con una possibile frenata soprattutto per i beni durevoli. Le famiglie preoccupate per la guerra, per l’aumento dei prezzi e per l’incertezza economica potrebbero limitarsi all’acquisto dei beni di prima necessità rimandando le altre spese.

Le associazioni dei consumatori sono tornate a chiedere al Governo interventi più decisi contro il caro prezzi  “Il Governo – avverte l’Unc – deve intervenire nuovamente sui rincari di luce e gas prima dell’aggiornamento trimestrale delle bollette previsto per il 29 marzo. Non basta, contenere gli aumenti,  bisogna restituire ai consumatori quello che hanno pagato in più negli scorsi trimestri”.

“Il vero pericolo ora – afferma il Codacons  – è rappresentato dai consumi, perché in un contesto di scarsa fiducia e di prezzi e tariffe in constante crescita le famiglie saranno portate inevitabilmente a ridurre la spesa e rimandare gli acquisti, con enormi danni per l’economia nazionale”.

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