Colombia elezioni: non ci sarà nuovo scrutinio voti Senato

El presidente de Colombia Gustavo Petro. (ANSA)

BOGOTÀ.  – Al termine di vari giorni di tensioni e polemiche in Colombia riguardanti i risultati delle elezioni legislative del 13 marzo, la discussa idea di disporre un nuovo spoglio dei voti al Senato è stata abbandonata per l’opposizione della maggior parte dei partiti e per la renuncia della stessa autorità elettorale (Registraduría Nacional), guidata da Alexander Vega, a promuoverla.

Ieri, durante la riunione della Commissione nazionale delle garanzie elettorali, Vega ha confermato di aver abbandonato l’idea di un nuovo scrutinio del voti al Senato, dove si era presentata una insolita discrepanza fra le proiezioni e i risultati dello spoglio ufficiale, difendendo il lavoro fatto dalla Registraduría.

Le tensioni erano giunte alle stelle alla fine della scorsa settimana, quando l’ex presidente Alvaro Uribe aveva accusato la coalizione di sinistra Pacto Historico del senatore Gustavo Petro di avere ottenuto voti “soprattutto nelle regioni controllate dal narcotraffico”.

Affermazione a cui lo stesso Petro aveva replicato sostenendo che la richiesta del Centro democratico di destra presieduto da Uribe di disporre un nuovo scrutinio dei voti al Senato equivaleva a “un tentativo di colpo di stato”.

Alla decisione di abbandonare l’idea di ricontare i voti si è giunti durante la riunione tenutasi a Bogotà della Commissione nazionale, nella quale i portavoce di 14 dei 18 partiti presenti hanno detto no al nuovo scrutinio e solo tre (fra cui il Centro democratico) hanno mantenuto la richiesta, mentre il Partito conservatore non si è espresso.

Da oggi quindi riprenderanno le operazioni per concludere il conteggio ufficiale dei voti al Senato, dove il Pacto Historico di Petro è emerso come primo partito per voti e seggi.

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