Conference: Roma da incubo, ma poi ci pensa Abraham

Una azione di gioco durante la partita Roma-Vitesse. (ANSA)

ROMA.  –   Ancora un gol quasi a fine partita, nello specifico al 90′, e la Roma fa come a Udine, overo risolve una situazione complicata. In questo caso il colpo di testa vincente di Abraham su cross di Karsdorp regala ai giallorossi l’1-1 con il Vitesse e scaccia le streghe dall’Olimpico regalando la qualificazione ai quarti di finale della Conference League.

Che sarà pure una Coppa meno importante delle altre ma è pur sempre un trofeo da inseguire, al quale Mourinho dà l’impressione di tenere.

Tutto ciò al termine di una partita giocata al piccolo trotto e con poche idee, forse perché la testa di capitan Pellegrini (oggi uno dei peggiori dei suoi) e compagni era già al derby di domenica con la Lazio, ma che a un certo punto si era messa male perché poco dopo l’ora di gioco gli olandesi avevano trovato il vantaggio con un bellissimo tiro al volo di sinistro di Wittek

su cui Rui Patricio nulla aveva potuto, facendo scendere il gelo sull’Olimpico. Oltretutto fino a quel momento la partita l’aveva fatta il Vitesse e la Roma, oltre a trotterellare per il campo, era apparsa priva di mordente, e anche di idee a centrocampo, pur non avendo corso pericoli.

Per fortuna di Mou al 90′ Abraham, capocannoniere della Conference, ha risolto la situazione ed evitato che la Magica disputasse i tempi supplementari, regalando, almeno in teoria, un ulteriore vantaggio alla Lazio (da tempo fuori dall’Europa) in vista della stracittadina.

Il primo tempo era finito senza reti e con pochissime emozioni, con il Vitesse, aggressivo e pronto a ripartire (ma a ritmi troppo bassi per incidere davvero), che aveva avuto la prima, e unica, occasione con una punizione da 35 metri che Grbic calciava con effetto per cercare di sorprendere Rui Patricio,  bravo a deviare in corner. Poi c’erano state un paio di conclusioni, di Smalling e Abraham di testa e di Zaniolo con il destro, che non avevano inquadrato la porta di Houwen. Successivamente c’era stato un tentativo di Vina.

La noia di questa partita era stata interrotta nella ripresa dallo splendido gol di Wittek, che calciava al volo d’esterno mancino battendo Rui Patricio. La Roma cercava di reagire ma era povera di gioco nonostante la girandola di cambi del suo allenatore.

L’incubo veniva scacciato soltanto al 90′ con la rete di Abraham, la 21/a della sua prima stagione in giallorosso (eguagliati Batistuta e Montella), che interveniva sull’assist di Karsdorp a sua volta servito da El Shaarawy con un cross proveniente dalla parte opposta. E tanto bastava alla Roma per qualificarsi, ma dal punto di vista del gioco ancora non ci siamo e può soddisfare soltanto il fatto di aver centrato la qualificazione.

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