Ucraina: “Ogni secondo un bambino diventa un rifugiato”

Bambini ucraini profughi.
Bambini ucraini profughi. (ANSA)

ROMA.  – Ogni secondo un bambino diventa un rifugiato. Circa 1,4 milioni sono fuggiti dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio.

Sono la metà del totale di circa 3 milioni di profughi. Una generazione intera: hanno gli zainetti colorati come quelli dei bimbi all’ingresso delle nostre scuole ogni mattina in Occidente, se possono tengono stretta la mano dei genitori che tentano di portarli via dalla guerra.

Come tutti i bambini hanno cappellini e sciarpe, il trolley con tutte le loro cose dentro e forse qualche sogno in più. Ma è lo sguardo che è diverso: guardano a terra, le guance rigate dalle lacrime, come non riuscissero a vedere un orizzonte davanti.

Eppure proprio per guardare avanti, al futuro, e non indietro, a morte e distruzione, si imbarcano a migliaia ogni giorno in questo viaggio pieno di incognite. In media, ogni giorno negli ultimi 20 giorni in Ucraina, più di 70.000 bambini sono diventati rifugiati”, ha detto James Elder, portavoce dell’Unicef, ciò equivale a circa 55 ogni minuto, “quindi quasi uno al secondo”.

In molti questo viaggio devono anche farlo da soli: sotto le bombe hanno perso genitori e parenti. I più fortunati tengono stretta la mano della mamma, soltanto lei, perché gli uomini sono al fronte: chi volontario ha imbracciato le armi a difesa dell’Ucraina, chi è stato richiamato.  E allora “Dormi bimbo bello, papà ti sta proteggendo” recita una ninna nanna che i soldati ucraini, accompagnati da alcune star andate al fronte per combattere i russi, hanno registrato in un video per i loro bambini nei rifugi, sotto le bombe o al confine. Il video, riporta l’agenzia Unian, è anche corredato da una serie di immagini e filmati di bambini ucraini costretti a passare la notte nei bunker antiaerei e negli scantinati.

Ma c’è anche chi in quei nascondigli non ci è mai arrivato, rimasto vittima –la più innocente di tutte- del fuoco nemico. La denuncia, fortissima, viene direttamente dal presidente ucraino: “Novantasette bambini sono stati uccisi dalle forze russe dall’inizio della guerra” ha detto iVolodymyr Zelensky parlando al parlamento canadese poco prima di ricevere una standing ovation. Vale a dire almeno 5 al giorno dall’inizio di questa guerra.

E anche scappare non è sempre garanzia di salvezza, è solo l’inizio di un percorso pieno di ostacoli e rischi. Per i più piccoli anche di sfruttamento e maltrattamento. “Questa crisi dei rifugiati è, in termini di velocità e portata, senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, e non mostra segnali di rallentamento – ha spiegato ancora Elder dell’Unicef.

Come tutti i bambini costretti a fuggire dalle loro case dalla guerra e dai conflitti, quelli ucraini che arrivano nei Paesi vicini sono a rischio di separazione familiare, violenza, sfruttamento sessuale e tratta. Hanno un disperato bisogno di sicurezza, stabilità e servizi di protezione dell’infanzia, specialmente quelli che non sono accompagnati o sono stati separati dalle loro famiglie”.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA).

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