Serie A: il Napoli a caccia del Milan, l’Inter frena a Torino

Alessandro Bastoni cerca di fermare Andrea Belotti durante Torino-Inter finita 1-1.
Alessandro Bastoni cerca di fermare Andrea Belotti durante Torino-Inter. Archivio. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Due squilli di Osimhen risuonano impetuosi sulla volata scudetto. Il Napoli si aggrappa al proprio goleador mascherato per dare una prova di forza, violando il campo del Verona e rispondendo alle vittoria ‘a corto muso’ di Milan e Juve. Non tiene il passo l’Inter, che dopo la squillante vittoria sulla Salernitana e le fatiche di Champions rischia di cadere in casa del Toro e perde il primo posto virtuale che finora le era garantito dal recupero da giocare col Bologna. La Serie A è tutta aperta e ci vorranno altre nove giornate ad alta tensione agonistica per assegnare lo scudetto.

La squadra di Simone Inzaghi manca della solita carica a Torino e i granata dominano per ampi tratti la gara, trovando la rete del vantaggio già al 12′ del primo tempo con Bremer, senza faticare per tenere a bada la velleitaria replica degli ospiti, graziati anche da arbitro e Var per un netto fallo di Ranocchia in area su Belotti.

Il copione non cambia nella ripresa, i nerazzurri non trovano ritmo e neanche occasioni, ma non riescono a mettere a segno la rete della sicurezza e nel recupero sono puniti da una rete di Sanchez, frutto di una bella combinazione di prima con Dzeko. L’Inter evita la sconfitta ma dovrà ritrovarsi in fretta per non rischiare di perdere ancora terreno.

Le ruggini del giovedì europeo lasciano scorie nel fiato e nella lucidità di Atalanta e Roma, che stentano con Genoa e Udinese, segnano il passo, dando probabilmente l’addio alle speranze Champions. I bergamaschi sbattono contro il muro del Genoa che conquista l’ennesimo, inutile pareggio. Per i giallorossi la benzina sembra finita e l’Udinese domina il primo tempo segnando con Molina, poi contiene lo sterile forcing della Roma che trova un rigore nel recupero che Lorenzo Pellegrini trasforma con freddezza.

Sono ottime notizie per la Lazio, che giocherà stasera contro il Venezia, e per la Fiorentina che batte il Bologna, rafforzando le speranze europee. Fa tutto Torreira, che segna il gol-partita, colpisce un palo e costringe al secondo giallo Bonifazi: con lui fuori gli emiliani restano in 10 per un tempo.

E’ una prova di maturità, quella del Napoli, che, dopo l’harakiri contro il Milan, non aveva alternative per restare in quota scudetto. Il Verona gioca all’inizio alla propria maniera, ma la difesa partenopea è un bunker. Quella veneta lascia, invece, a desiderare. Anche perché, davanti a sé si ritrova un attaccante implacabile come Osimhen. Il centravanti schiaccia perentorio di testa su un cross di Politano e grida la propria gioia.

Nella ripresa replica su iniziativa di Di Lorenzo che non viene intercettato da Ceccherini e offre un assist che il nigeriano non spreca. Sembra fatta, ma il Verona si scuote e si rimette in corsa con Faraoni. Poi, espulsione forse eccessiva di Ceccherini e per il Napoli è un’importante missione compiuta. A perdere sono soprattutto quei tifosi veronesi che lasciano uno striscione di incitamento all’odio e gli altri che beccano Osimhen con cori razzisti.

Come all’andata, l’Atalanta non riesce a superare il Genoa. I bergamaschi non posseggono la rabbia mostrata in coppa contro il Bayer Leverkusen e i liguri, ben messi in campo da Blessin, reggono bene il campo senza timidezze. Un palo esterno di Muriel è l’unico acuto del primo tempo, alla distanza occasione sprecata da Palasic su brillante spunto di Koopmeiners, ma il Genoa con Destro si rende pericoloso. Un po’ poco per meritare la vittoria.

Approccio molle della Roma contro un’Udinese motivata e in palla. Assedio iniziale con gol di Molina con un gran tiro da fuori, poi Rui Patricio e un po’ di fortuna vanificano la traversa di Makengo. L’Udinese corre, la Roma arranca. E’ Deuleofeu che impazza da una parte all’altra, Pablo Mari gioca di anticipo su un Abraham visibilmente stanco. Nella ripresa tourbillon di Mourinho che inserisce vari attaccanti, c’è qualche mischione, ma la difesa friulana regge e nel finale Rui Patricio salva su Pussetto e Samardzic. Parate fondamentali, perché nel recupero un mani di Zeegelaar e un rigore che Pellegrini trasforma con freddezza, regalano un insperato e fortunato pareggio.

La partenza di Vlahovic ha reso molto più difficoltosa la ricerca del gol viola. A secco Piatek, in difficoltà Gonzalez, ancora non inseriti al 100 per cento Cabral e Ikoné, tocca al fantasita Torreira mettersi sulle spalle la squadra e traghettarla alla vittoria. Il Bologna è sfortunato, perché colpisce due legni con Soriano e Orsolini, poi resta in 10 per l’espulsione di Bonifazi. Col vantaggio numerico è un’altra cosa e Torreira sigla il vantaggio che proietta in alto la Fiorentina.

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