Europa League: Atalanta verso il Leverkusen col dubbio-modulo

Nella foto d'archivio l'allenatore dell'Atalanta Gian Piero Gasperini a bordo campo
Nella foto d'archivio l'allenatore dell'Atalanta Gian Piero Gasperini a bordo campo. ANSA/PAOLO MAGNI

BERGAMO. – Delusa dal campionato e spuntata, ma orgogliosa e pronta a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

L’Atalanta, reduce dal ko sul campo della Roma, si prepara all’andata degli ottavi di finale di Europa League col Bayer Leverkusen consapevole che la sorella minore delle competizioni continentali è l’unica alternativa al quarto posto in serie A, che si sta allontanando, per tentare la scalata alla quarta qualificazione alla Champions League.

La sesta volta in stagione senza segnare è sintomatica dei problemi di un attacco che avrà in infermeria fino ad aprile Duvan Zapata, unico centravanti di ruolo, posizione e fisico in rosa. Pessina, il migliore di febbraio per la Lega di Serie A Malinovskyi, Pasalic, Miranchuk e Koopmeiners, mediano riciclato, sono i giocatori offensivi che l’allenatore Gian Piero Gasperini sta facendo ruotare da due partite nel 4-2-3-1, in precedenza proposto in piena emergenza sanitaria nello 0-0 con l’Inter a gennaio.

Missione compiuta solo nel poker alla Sampdoria, quando la squalifica di Demiral e Djismiti, cioè metà difesa e due terzi di quella titolare, imponeva di arretrare i laterali. A proposito: Zappacosta s’è ripreso dalla pallonata all’occhio sinistro e si giocherà un posto con Hateboer e Pezzella, perché Maehle, a segno con l’Olympiacos nel barrage, è intoccabile.

La formula, che sembrava adatta contro le difese a tre, non ha risolto i dubbi intorno al falso nueve, perché se Pasalic aveva aperto le danze nel poker ai liguri, all’Olimpico Miranchuk ha dovuto essere rimesso a destra nella ripresa con l’ingresso del rientrante e inconcludente Muriel, l’unica prima punta disponibile. In Europa, poi, sarebbe la prima sconfessione della filosofía gasperiniana, 3-4-1-2, 3-4-3 o 3-4-2-1.

Quest’ultimo è lo schema adottato dal prossimo avversario Gerardo Seoane, abbonato proprio ai quattro dietro e ai tre trequartisti, in casa del Bayern (1-1), con il nuovo fenomeno Wirz a riempire lo spazio lasciato vuoto dal lungodegente Schick.

Forse il preludio a una partita a specchio, dagli uno contro uno a tutto campo che hanno fatto le fortune dei bergamaschi. Ai piani alti di Zingonia, invece, la settimana è cominciata con la rivoluzione nell’organigramma come logica conseguenza del 47,3% del capitale azionario agli americani di Stephen Pagliuca: da lunedì il gallese ex Leicester Lee Congerton è il Responsabile dello Sviluppo Internazionale dell’Area Sport. Una carica in più, tra operatività e immagine, tra il mercato e la cura del Brand sempre con meno confini.

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