“Ha frodato gli Usa”, Commissione 6 gennaio accusa Trump

L'assalto al Congresso degli Stati Uniti da parte dei sostenitori di Trump il 6 gennaio 2021. ANSA/EPA/WILL OLIVER

WASHINGTON.  – L’ex presidente Donald Trump ha infranto diverse leggi nel tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020, vinte da Joe Biden, e ha “cospirato per frodare” gli Stati Uniti.

Lo sostiene la Commissione parlamentare che indaga sull’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 che ha inviato le prove che corroborano la sua indagine ad una corte federale della California.

Basandosi su decine di testimonianze dei collaboratori più stretti di Trump e dell’ex vice presidente Mike Pence, la commissione ha descritto un quadro inquietante. Non si trata del rapporto finale perché l’indagine continua ma è l’accusa finora più pesante all’ex presidente. Trump sapeva di aver perso le elezioni e soprattutto che le sue insinuazioni di frode elettorale erano completamente infondate. Eppure, sottolinea la Commissione, ha ignorato queste informazioni “continuando ad ingannare il popolo americano”.

Non solo, ha insistito nel fare pressioni sul suo entourage affinché continuasse ad elaborare strategie per rovesciare il voto. “Abbiamo buone ragioni per ritenere che Trump e i suoi alleati abbiano partecipato ad una cospirazione criminale per frodare gli Stati Uniti”, si legge nella dichiarazione.

La Commissione ha deciso di pubblicare questi primi risultati della sua indagine nel tentativo di spingere l’avvocato John Eastman, figura chiave nel piano di Trump, a fornire delle email ritenute cruciali per completare il quadro. É stato lui a scrivere il famoso bigliettino che spiegava a Pence come impedire al Congresso di certificare la vittoria di Biden durante quella che sarebbe dovuta essere una sessione di routine il sei gennaio dell’anno scorso e che si è trasformato nel giorno peggiore per la democrazia americana. Fino a oggi Eastman si è sempre rifiutato di testimoniare appellandosi al segreto professionale.

Ma, secondo la commissione, il rapporto privilegiato “avvocato-cliente” non vale nel caso di “atti criminali e fraudolenti” come quelli di cui sono accusati Trump e i suoi sodali. In particolare, ostruzionismo di una procedura ufficiale – la sessione del Congresso per contare i voti -, frode verso gli Stati Uniti interferendo nella certificazione elettorale e diffondendo fake news sui risultati e la violazione di una legge sempre sulle frodi del Distretto di Columbia, lo stato della capitale Washington.

Cosa succederà adesso? Per dimostrare che l’ex presidente abbia commesso ostruzionismo in modo illegale gli investigatori dovranno provare che intendesse impedire la procedura ufficiale “in modo corrotto”. E secondo la commissione le pressioni di Eastman su Pence mostrano esattamente questo. Altro sarà dimostrare che Trump abbia commesso un reato penale il 6 gennaio. I procuratori hanno incriminato centinaia di sostenitori dell’ex presidente per aver fatto irruzione nel Campidoglio cercando di fermare la conta dei voti e la certificazione della vittoria di Biden. Ma accusare Trump per lo stesso reato è tutta un’altra storia.

(di Benedetta Guerrera/ANSA).

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