Paura per la Moldavia: “Putin vuole la Transnistria”

Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, in una foto d'archivio.
Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, in una foto d'archivio.

 

ROMA.  – Putin potrebbe voler portare la guerra molto più a ovest di Kiev, invadendo la Transnistria, un’altra enclave filorussa in Moldavia ancora più vicina al cuore pulsante dell’Europa.

Uno Stato “de facto” che ufficialmente fa parte della Moldavia e non riconosciuto dall’Onu, ad appena 200 chilometri dall’Unione europea, con la falce e il martello sulla bandiera e che nel 2014 ha chiesto l’adesione alla Russia.

Uno scenario da incubo suggerito dal video postato sui social dell’ultimo briefing del presidente bielorusso Viktor Lukashenko, che svelerebbe, secondo alcuni analisti, le future mire militari di Mosca. Nelle riprese, diffuse dal servicio stampa dello stesso Lukashenko attraverso Telegram, si vede il presidente mostrare una mappa dell’Ucraina divisa in quattro settori per spiegare il ruolo svolto finora da Minsk nel conflitto.

Quella cartina mostrerebbe truppe russe che si muovono verso la Moldavia, attraverso il porto di Odessa. Si tratterebbe quindi, secondo alcuni analisti, “di una vera mappa per ml’invasione” che potrebbe partire una volta conquistata l’Ucraina. E in effetti, in questi territori, è già presente un contingente russo, l’Operational Group of Russian Forces (Ogrf).

A inizio febbraio ha già intrapreso una serie di esercitazioni militari che hanno preoccupato molto il presidente ucraino Voldymyr Zelensky. Secondo alcune stime l’Ogrf sarebbe composto da 450 “peacekeeper” e 500-750 soldati a guardia di diversi depositi di munizioni risalenti all’epoca sovietica.

Malgrado la grande vicinanza con la Romania, la Transnistria pare aver resistito con successo all’impatto della cultura occidentale: nella sua capitale Tiraspol si respira una certa nostalgia per i tempi dell’Urss, con monumenti, statue ed edifici in pieno stile sovietico. Un luogo surreale dove il tempo sembra essersi fermato a prima dell’89, una realtà che ricorda un po’ il film “Goodbye Lenin”, balzato però di recente all’attenzione internazionale grazie ai successi della sua squadra di calcio, lo Sheriff.

Il club, che a settembre batté addirittura il Real Madrid al Bernabeu, è stato  fondato nel 1997 ad opera di due ex agenti del Kgb, Ilya Kazmaly e Viktor Gushan, che controllano anche gran parte dei traffici del Paese.

(di Marcello Campo/ANSA).

Lascia un commento