Calcio: rabbia Milan, con Udinese non va oltre il pari

L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli.
L'allenatore del Milan Stefano Pioli. ANSA/EMANUELE PENNACCHIO

MILANO.  – Il Milan si infuria ma spreca. Contro l’Udinese non va oltre il pari, come accaduto con la Salernitana. Sciupata la seconda occasione di allungo in classifica. Non basta il gol del solito Leao, i rossoneri innervositi da una partita ruvida, fisica, interrotta da tanti falli alcuni non sanzionati, furiosi per aver subito il gol del pari di mano, non riescono a tornare alla vittoria. Finisce 1-1 sotto gli occhi di Silvio Berlusconi, di nuovo in tribuna dopo circa cinque anni.

Saranno giorni di polemiche per il gol súbito dal Milan: la rovesciata di Pereyra viene intercettata da Romagnoli e Udogie indirizza la palla in rete, aiutandosi con il braccio. L’arbitro convalida, la Var controlla e poi conferma. A fine partita il Milan accerchia Marchetti, Romagnoli critica e protesta, anche Stefano Pioli si avvicina ai giocatori. Un gol che farà discutere, che decide probabilmente la partita, ma il Milan dovrà fare comunque autocritica. L’atteggiamento dei rossoneri non convince, troppi errori, troppe leggerezze.

L’Udinese, solida e compatta, mentalmente non esce mai dalla partita e ci prova fino all’ultimo.

L’unico ad aver fatto la differenza nel Milan è Leao. E’ l’esterno a spaccare la partita: al 29′ controlla un bel cross di Tonali, si libera della marcatura di Becao con un intervento al limite e dopo un gran controllo batte Silvestri. Esplode San Siro sulle note della musica brasiliana che è diventata coro della Sud per celebrare Leao, lui che è portoghese ma col piede da brasiliano.

Poco dopo anche Messias ha una palla gol, ma si fa anticipare a pochi passi dal portiere. Il centrocampista non brilla, fatica anche Kessié, il gioco del Milan non è fluido e non riesce a gestire una partita dai contrasti duri. Leao viene colpito più volte, si accascia dolorante spaventando i tifosi ma poi stringe i denti.

Ad inizio ripresa si alza il vento freddo sullo stadio. Cioffi richiama Zeelegar per Udogie e Makengo per Pereyra. E saranno due cambi decisivi. Quando manca mezz’ora alla fine, l’Udinese ritrova coraggio e si affaccia a più riprese dalle parti di Maignan. Pioli concede un po’ di riposo a Giroud e Messias in vista del derby di Coppa Italia, inserisce Rebic e Saelemaekers.

Ma proprio negli istanti successivi alla sostituzione arriva il gol del pari dei friulani: tiro di Deulofeu ribattuto, rovesciata di Pereyra, Romagnoli intercetta ma la palla carambola sul braccio Udogie e Maignan viene battuto. Il Milan patisce il contraccolpo, manca quella grinta e fame che si aspetterebbe da una squadra che lotta per il titolo.

Ad andaré più vicina al vantaggio in pieno recupero è la squadra di Cioffi, la conclusione di Deulofeo a fil di palo, viene deviata da una gran parata di Maignan.  Dalla panchina Ibrahimovic guarda la partita con il volto corrucciato. Lo svedese non ci sarà neppure nel derby ed ora la sua assenza comincia a pesare.

Perché serviva la sua grinta in campo, nei momenti di tensione, quando c’era da rialzarsi. Martedì c’è il derby e domenica il Napoli, una settimana durissima e il Milan ci arriva arrabbiato e deluso.

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