Terremoto: dopo i ritardi, parte la ricostruzione privata

Grazie a semplificazioni. Problemi per rincari e scarsità ditte
Parte la ricostruzione della Basilica di Norcia. (ANSA)

NORCIA (PERUGIA). – “Le semplificazioni della normativa e delle procedure per ottenere i contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma, varate nel 2020, hanno avuto un impatto positivo molto evidente sulla ricostruzione nelle quattro regioni del Centro Italia”: ad affermarlo è la struttura commissariale per la ricostruzione post-sisma, guidata da Giovanni Legnini, nel giorno della visita a Norcia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il 2021 – viene spiegato – ha fatto registrare il record dei decreti di contributi emessi e dei cantieri aperti – 5.200 – tanti quanti nei quattro anni precedenti e, ormai chiuso il termine per la presentazione delle richieste per i danni lievi, un incremento delle nuove domande relative ai danni gravi.

L’importo complessivo dei contributi concessi l’anno scorso è stato di circa 2 miliardi di euro. Il valore dei contributi richiesti, con le quasi 22 mila domande di contributo presentate è pari a 6,5 miliardi di euro. Con le Ordinanze speciali in deroga nel 2021 si è registrato anche il raddoppio della spesa per le opere pubbliche, passata a 559 milioni di euro dai 265 del 2020.

Gli edifici privati lesionati dal sisma, e che quindi hanno diritto al contributo pubblico per la riparazione dei danni, risultano essere in totale 61 mila, che corrispondono a 50 mila richieste di contributo. Mentre le opere pubbliche sono 4.910, le chiese e gli edifici di culto 2.355. La stima della spesa complessiva necessaria per la riparazione dei danni è pari a 27,2 miliardi di euro: 19,4 miliardi di euro per la ricostruzione privata, 6,6 miliardi per la pubblica, 1,2 miliardi per le chiese e gli edifici di culto.

Rispetto a questa situazione, alla fine dello scorso anno il numero delle richieste di contributo per l’edilizia privata già presentate era pari al 40% del totale – 22 mila domande su 50 mila attese nel complesso – mentre in termini di valore le istanze già avanzate coprono un terzo della spesa stimata complessiva (6,5 miliardi su 19,4).

Le opere pubbliche finanziate con le Ordinanze già emanate sono 1.907, cui se ne aggiungono 3.171 mila da finanziare. Le chiese e gli edifici di culto finanziate sono 925, altri 1.584 interventi sono da finanziare. Per le scuole è stato definito e già approvato un piano speciale per la ricostruzione di tutti gli edifici delle quattro regioni colpite dal sisma, sfruttando le deroghe attivabili con le Ordinanze speciali.

Gli interventi riguardano 457 edifici scolastici con una spesa complessiva di 1,3 miliardi di euro. Un analogo intervento è stato definito con il Demanio per la ricostruzione delle caserme. Per quanto concerne la ricostruzione privata – viene ancora ricordato – è stata varata un’Ordinanza che dispone la scadenza dei termini al 30 giugno 2022 per la presentazione delle richieste di contributo da parte dei cittadini titolari di forme di assistenza, come Cas e Sae, e che non abbiano impedimenti oggettivi per la redazione e la presentazione dei progetti.

“Con Invitalia e d’intesa con la Protezione civile – spiega la struttura commissariale – si è provveduto, in precedenza, a verificare l’esatta consistenza dei beneficiari. I nuclei familiari assistiti e che non hanno ancora presentato richiesta di contributo sono circa 7 mila su 15 mila complessivi”.

“Tuttavia – ha sottolineato oggi Legnini a Norcia – non vanno sottaciute nuove, impreviste difficoltà, dovute all’anomalo andamento dei prezzi delle materie prime e alla saturazione del mercato dell’edilizia. Stiamo affrontando questa nuova sfida, con il necessario contributo di tutti gli attori della ricostruzione”.

(di Gianluigi Basilietti/ANSA)

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